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Ex calciatore di Ajax e Siviglia ha abusato di sua figlia all’età di 6 anni: condannato al carcere

Vinse la Champions League con l’Ajax, oggi Tarik Oulida torna a far parlare di sé per un motivo orribile: l’ex centrocampista olandese è stato condannato in Spagna a due anni e mezzo di prigione per aver abusato di sua figlia.
A cura di Paolo Fiorenza
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Tarik Oulida torna a far parlare di sé a distanza di anni e non per ragioni legate alle sue prestazioni su un campo di calcio, ma per un motivo orribile, accertato in via definitiva e sanzionato col carcere da un tribunale spagnolo. L'ex centrocampista olandese di origini marocchine – che ha giocato con Ajax e Siviglia tra il 1992 e il 1998, vincendo due campionati e una Champions con la maglia dei Lancieri – è stato condannato a due anni e mezzo di prigione per aver abusato sessualmente di sua figlia 12 anni fa, quando la bambina aveva 6 anni.

Tarik Oulida esulta in maglia Siviglia: ha giocato nella Liga per tre anni
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Secondo i giudici spagnoli, Oulida nel 2011 si è infilato nel letto di sua figlia, l'ha palpeggiata nelle parti intime e l'ha aggredita. All'ex calciatore – oggi 49enne – è stato anche imposto il divieto di contatto con la figlia, né gli è più consentito di avvicinarsi nelle immediate vicinanze della ragazza, da poco maggiorenne. Dopo aver scontato la pena – racconta il  De Telegraaf – Oulida resterà sotto il controllo delle autorità spagnole per altri quattro anni e due mesi. Dopodiché l'ex pupillo di Johan Cruijff non potrà più entrare in Spagna per dieci anni.

Oulida assieme a quattro compagni di quel grande Ajax: in seconda fila con lui Seedorf e Kluivert
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Non è la prima volta che l'ex compagno di Seedorf, Davids, Litmanen e Kluivert in quel grande Ajax ha a che fare con la giustizia spagnola. In passato era già stato tenuto in arresto per un mese a Madrid con l'accusa di frode. La sentenza che lo spedisce in galera per gli abusi su sua figlia è irrevocabile e non più soggetta ad appello.

Nato ad Amsterdam il 19 gennaio 1974, Oulida approdò 18enne all'Ajax nel 1992. In una squadra zeppa di campioni non riuscì ad affermarsi nella formazione titolare (24 presenze complessive in tre anni), ma riempì la sua bacheca di titoli, tra cui la Champions League vinta nel 1995 battendo nella finale di Vienna il Milan. L'anno dopo passò al Siviglia, poi dopo tre anni si trasferì al Nagoya Grampus Eight in Giappone. Il meglio della sua carriera era ormai alle spalle, il centrocampista si sarebbe ritirato nel 2004 dopo aver chiuso in patria con la maglia del Den Haag. Di quel grande talento, vincitore dell'Ajax Talent of the Year nel 1994, oggi non resta niente. Davvero niente.

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