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Evani via dalla nazionale italiana per Bonucci: parte dello spogliatoio azzurro era con lui

Emerge un retroscena sull’addio di Alberico Evani alla nazionale italiana: l’ex collaboratore di Roberto Mancini e grande amico di una vita del CT azzurro avrebbe espresso riserve sulla convocazione di Leonardo Bonucci.
A cura di Paolo Fiorenza
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Nella rivoluzione dell'organigramma delle nazionali italiane voluta da Roberto Mancini qualche giorno fa aveva destato rumore l'addio di Alberico Evani, ex compagno nella Sampdoria, amico di una vita e stretto collaboratore anche in panchina dello jesino. Un avvenimento davvero inatteso, visto il lungo corso e la qualità del rapporto tra i due, che avevano condiviso la grande gioia del trionfo ai campionati europei con l'Italia due anni fa. Nessuna sistemazione per Chicco in qualche altra rappresentativa azzurra, come avvenuto per Attilio Lombardo, altro membro dello staff di Mancini che si è andato a sedere sulla panchina dell'Under 20.

Evani lascia la Federcalcio dopo 13 anni e precisa con orgoglio che è una scelta sua: "Mi ha telefonato Roberto Mancini, mi ha spiegato che la Federazione voleva cambiare e intendevano propormi la Nazionale femminile. Qualche giorno fa ho chiamato il segretario Vladovich per chiudere ufficialmente il rapporto. Lì è venuta fuori la proposta dell'Under 20. Mi sono preso un giorno per riflettere e poi ho detto no grazie. Non potevo tornare indietro. Mi sono convinto che era l'ora di cambiare. Dovevo farlo prima, dopo l'Europeo. Era il tempo giusto. Me lo diceva anche mio fratello. Ma sentivo di poter essere ancora utile. Non è facile lasciare un posto dove sei stato bene".

Alberico Evani con Roberto Mancini sulla panchina dell'Italia: un rapporto di lungo corso che si è interrotto
Alberico Evani con Roberto Mancini sulla panchina dell'Italia: un rapporto di lungo corso che si è interrotto

"Amareggiato? No, la Federcalcio ha il legittimo diritto di cambiare – spiega Evani alla Gazzetta dello Sport – Credo che si voglia dare una scossa di novità, potevano essere gestiti meglio i tempi. A ridosso della scadenza del contratto, sentivo Lombardo, Salsano… e ci chiedevamo: ‘Perché non si muove nessuno?'. Ora che le squadre sono già fatte, è difficile ricevere proposte di lavoro. Potevano comunicarlo prima, la decisione l'avevano presa da tempo. Ora aspetto un buon progetto per ripartire. Anche in B, anche in un club che punti sui giovani. Ci lavoro da una vita. Non mi sono mai sentito un secondo, anche se l'ho fatto per qualche anno. È il momento di una strada nuova".

Questo lo scenario descritto dalle parole di Evani circa il suo addio all'Italia, ma ci sarebbe anche dell'altro, svelato da ‘Il Giornale'. Secondo Franco Ordine, "è emersa la vera ragione del divorzio tra il CT e il suo collaboratore più vicino" e avrebbe un nome e un cognome: Leonardo Bonucci. Il 36enne difensore viterbese, messo fuori rosa dalla Juventus perché ritenuto non più utile alla causa e nelle ultime ore accostato all'Ajax, era stato convocato da Mancini a metà giugno per la Final Four di Nations League, scendendo in campo da titolare nella semifinale persa contro la Spagna (non avrebbe poi giocato la finale per il terzo posto vinta contro l'Olanda).

Leonardo Bonucci con Mancini: il CT azzurro non lo ha scaricato neanche adesso che è in disgrazia con la Juve
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Una convocazione sulla quale non tutti erano d'accordo all'interno dello staff della nazionale ed Evani aveva espresso le sue riserve su Bonucci nell'abituale riunione per decidere la lista dei giocatori da chiamare, visto anche il fatto che il calciatore veniva da una stagione piena di problemi nel suo club (tra acciacchi e scarso impiego). Il collaboratore di Mancini era stato molto schietto circa l'utilità della chiamata dell'ex capitano juventino, considerato ormai al lumicino, ma anche sulla scelta del CT di non convocare invece Manuel Locatelli.

Le perplessità su Bonucci peraltro erano state condivise da buona parte dello spogliatoio dell'Italia, che era rimasto sorpreso dalla convocazione del giocatore bianconero. I nodi sarebbero poi venuti al pettine con l'addio di Evani allo staff della nazionale e all'ambiente federale qualche giorno fa.

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