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Esonero Shevchenko, il Genoa ha il sostituto ma un’intervista lo inchioda: “Mi piace la Samp”

La società aveva già predisposto l’avvicendamento. Poi, l’ottima prestazione della squadra contro il Milan, e una vecchia intervista, hanno scombinato i piani.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il Genoa ha deciso di cambiare allenatore: via Andrij Shevchenko. Anzi, no. Nelle ultime ore in casa rossoblù è accaduto di tutto e al momento si attende l'ultimo vertice dirigenziale per capire quale strada prendere senza clamorosi boomerang e mezze figuracce. A complicare il tutto, paradossalmente, la sconfitta contro il Milan: doveva rappresentare il capolinea per l'ex stella ucraina e invece si è trasformata in un nuovo possibile trampolino di lancio.

Al di là della eliminazione in Coppa Italia, infatti, a San Siro il Grifone ha disputato la miglior partita stagionale. Ma la società rossoblù si era già portata avanti, andando a contattare il suo sostituto, che ora resta in stand-by anche per alcune vecchie dichiarazioni che sono emerse e che hanno infastidito il popolo del Grifone.

Chissà cosa penserà Enrico Preziosi di ciò che sta accadendo al ‘suo' Genoa, dove è rimasto in sella per quasi 20 anni, dal 2002 al 2021 per poi cederlo ai proprietari americani di Partners 777. Che oltre alla società, devono aver anche ereditato anche il fastidioso ‘virus' da mangia-allenatori che l'impresario di Avellino si era costruito nel tempo, con oltre 25 esoneri. Il vizietto di cambiare tecnici ad ogni refolo di vento sembra, infatti,  aver colpito la nuova proprietà a stelle e strisce.

Il Genoa esulta: l'ultimo acquisto, Ostigard ha appena segnato al Milan
Il Genoa esulta: l'ultimo acquisto, Ostigard ha appena segnato al Milan

Ma cosa sta accadendo sotto la Lantera rossoblù? La situazione è complessa. Dopo la prima parte di stagione in cui la squadra era stata affidata a Ballardini, la proprietà americana appena subentrata a Preziosi aveva deciso per il cambio di rotta, "regalando" alla tifoseria del Grifone il classico colpo da applausi: Andrij Shevchenko, Pallone d'Oro e stella indiscussa, approdato sulla panchina genoana per dare slancio e prospettiva ad un progetto a lungo termine. Ad oggi, l'avvento di Sheva è stato un autentico fallimento, nel gioco e nei risultati e così è finito sulla graticola: fiducia a tempo fino al match di Coppa Italia che doveva corrispondere al capolinea.

Al suo posto si era vociferato di svariati candidati, da Cannavaro a Pirlo, da Maran al clamoroso ritorno di Ballardini, fino alla scelta presa in prima persona da Johannes Spors, direttore generale e uomo mercato del Genoa, che ha contattato direttamente l'ultimo candidato, Bruno Labbadia, strappandogli un accordo. Invece, la squadra contro il Milan è riuscita ad esprimere il proprio calcio come non aveva mai fatto prima, mostrando idee, geometrie, solidità e nuove certezze anche per la presenza degli ultimi acquisti, Hefti, Yeboah e Ostigard, subito messi in campo con ottime risposte. E la posizione di Shevchenko, invece che frantumarsi si è inaspettatamente rafforzata.

Il ritorno di Shevchenko a San Siro, contro il 'suo' Milan, in occasione della Coppa Italia
Il ritorno di Shevchenko a San Siro, contro il ‘suo' Milan, in occasione della Coppa Italia

E adesso cosa succederà? La dirigenza rossoblù si sta interrogando quale strada intraprendere nelle prossime ore perché il rischio di diventare una ‘gestione Preziosi' 2.0, con il vizio di cambiare a ruota libera gli allenatori, è reale. Così come fare una nuova figuraccia con i propri tifosi e non solo, a pochi mesi dall'acquisto del club più antico del calcio italiano: Sheva è stato fortemente voluto (e strapagato con un contratto pluriennale a 2,5 milioni) da Partners 777, visto come figura forte carismatica e positiva della nuova dirigenza. Esonerarlo o liquidarlo con una buonuscita avrebbe il sapore agro di un fallimento totale, tenerlo ad oltranza corrisponderebbe però a correre un rischio non calcolato e cacciarlo non ora ma fra qualche giorno si trasformerebbe in un altrettanto clamoroso boomerang di immagine.

Bruno Labbadia sulla panchina dell'Hertha Berlino, l'ultimo incarico ricoperto
Bruno Labbadia sulla panchina dell'Hertha Berlino, l'ultimo incarico ricoperto

Poi, non si può dimenticare la mossa di Spors con l'accordo di massima e la disponibilità già data a Bruno Labbadia, tecnico italo tedesco, per prelevare il testimone di Sheva. Tecnico dall'ottimo curriculum in Bundesliga, di esperienza  internazionale, Labbadia pensava di essere annunciato in queste ore. Resterà invece in stand by, anche perché il suo nome ha fatto innervosire parte della tifoseria rossoblù. La colpa è un vecchio video – rilanciato dalla tifoseria della Sampdoria – in cui aveva ammesso di aver tifato per la squadra che vinse lo scudetto sotto la guida di Boskov: "La Sampdoria… Mi è piaciuta quando in questo club giocavano Mancini, Vierchowod e Vialli perché era una piccola squadra che aveva grandi giocatori. Mi è piaciuta tanto." Affermazioni che adesso ritornano prepotentemente alla ribalta, ricreando il cortocircuito che rischia di far saltare le centraline rossoblù.

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