Escogita un trucco astuto per introdurre alcol nello stadio in Qatar (ma viene scoperto)
In Qatar non è possibile introdurre, acquistare, consumare bevande alcoliche negli stadi dei Mondiali né nelle zone limitrofe. Anche una comunissima birra, di quelle semplici e più leggere, è considerata fuorilegge. L'ordine del governo del Paese arabo è stato perentorio e l'applicazione ferrea al punto da mettere in difficoltà la stessa Fifa per rapporti con gli sponsor della Coppa.
La vita pubblica e privata è permeata con una serie di norme che restringono le libertà individuali a fronte di prescrizioni molto severe. In quell'angolo di mondo che si affaccia sul Golfo Persico e detiene la ricchezza dei petrol-dollari funziona così. Chi ci va, sa bene a cosa va incontro. Piaccia o meno, che sia giusto o meno, quella è la loro tradizione.
Nel novero delle raccomandazioni fatte ai tifosi che si sono messi in viaggio ogni cosa era indicata con precisione metodica: la lista delle cose che non si possono fare inizia dalla rigidità dell'abbigliamento (per gli uomini e, in particolare, per le donne) fino alla possibilità di scambiare tenere effusioni in pubblico. Parlare di omosessualità o anche solo indossare i colori della bandiera arcobaleno è addirittura inaccettabile.
Il caso ‘politico' della fascia One Love, la ribellione delle nazionali costrette a chinare il capo per non incorrere in sanzioni sportive ventilate dalla Federazione, i gesti eclatanti di Germania (mani davanti alla bocca) e Danimarca (minaccia di ritirarsi dalla Fifa) sono alcuni degli aspetti più controversi che hanno caratterizzato il corredo accessorio di questa edizione della Coppa.
Non tutti, però, si arrendono. C'è anche chi all'insegna del vecchio adagio "fatta la legge, trovato l'inganno" prova ad aggirare le regole con la furbizia. È successo in occasione della partita tra Polonia e Messico: un tifoso della ‘Tri' ha cercato in maniera abbastanza ingegnosa di introdurre all'interno dell'impianto un liquido proibito ma al varco d'ingresso è stato fermato, controllato e scoperto subendo il sequestro dell'oggetto che aveva con sé.
Aveva una fiaschetta a forma di binocolo, di quelle che al costo di 20, 30 euro è possibile trovare in commercio negli store on-line e hanno una capienza fino a mezzo litro. La lente dove si poggiano gli occhi altro non è che il tappo della piccola tanica confezionata all'interno dell'involucro dalla forma ingannevole per molti ma non per l'agente che non s'è lasciato raggirare da quel trucco.
Ha dato un'occhiata più approfondita a quell'accessorio e si è accorto che c'era qualcosa di strano: ha notato il beccuccio utile a rabboccare il recipiente e a bere eseguendo la confisca dell'oggetto mentre il collega che era accanto a lui sorrideva divertito. C'era davvero dell'alcol all'interno di quella bottiglietta? Così sembra, nonostante molti utenti in Rete abbiano avanzato il sospetto che si trattasse di una sostanza igienizzante e non una bibita.