Intercettazioni Suarez, le risate al telefono: “Meno male che c’è il Covid così nessuno può vedere l’esame”
L'esame di italiano che ha svolto Luis Suarez lo scorso settembre a Perugia è stato combinato. Questo dicono le indagini svolte dalle Fiamme Gialle di Perugia coordinate dalla Procura del capoluogo umbro. Oltre alla rettrice, al direttore generale dell'Università per stranieri di Perugia è coinvolto anche Fabio Paratici, dirigente della Juventus che ha ricevuto un avviso di garanzia, e che viene definito il dirigente più potente del mondo. Il suo nome figura in una serie di intercettazioni e di conversazioni, che non lo hanno coinvolto in modo diretto.
Dalle intercettazioni si capiscono i vari passaggi e si comprende come è stato organizzato nel dettaglio l'esame farsa. Un esame che è stato organizzato dall'interno nei mimimi dettagli e per renderlo completamente a porte chiuse è stato sfruttata anche l'emergenza Covid:
Abbiamo la fortuna che comunque le persone, sempre per la questione Covid-19, non potranno entrare durante l’esame. Questo ci dà una mano.
L'esame deve essere semplice
Olivieri parlando con gli avvocati De Blasio e Chiappero, a inizio settembre, dice che considerando l'emergenza Covid le sessioni passano da due a una. La Juventus fa capire di avere una certa premura e chiede di fare l'esame il prima possibile. Nei giorni seguenti lo stesso Olivieri parla con l'avvocato Turco e dice che: "Deve esserci un tempo credibile per organizzare il corso". Con l'avvocato Turco, uno dei legali dello Studio Chiusano a cui si affida la Juventus, che dice chiaramente che l'esame di Suarez deve essere semplice: "Dobbiamo fargli una roba da principianti".
‘Grazie' al Covid l'esame si tiene a porte chiuse
Infine Olivieri spiega che l'esame sarà diviso in due sessioni e quello di Suarez si terrà giovedì 17 settembre e con la ‘scusa' del Covid venne divisa in due la sessione: "Quindi noi per l'emergenza Covid spezziamo in due la sessione". Nei giorni successivi il direttore generale dell'Università per Stranieri di Perugia telefona all'avvocato Turco e dice che ‘grazie' al Covid l'esame ufficialmente si terrà in modo diverso con un'unica sessione, scritto e orale tutti insieme.
10 milioni a stagioni non saltano per il B1
Viene sottolineato che il calciatore non conosce la lingua italiana e in uno scambio di messaggi su WhatsApp Spina fa capire che l'esame dovrebbe tenersi il 22 settembre, ma cede e lo anticipa (al 17 settembre) perché la Juve ha necessità di avere la cittadinanza italiana il più presto possibile e Spina nei messaggi scherza dicendo: "Ogni gol che segnerà sarà un po' mio".
Infine si parla dell'esame in sé e si spiega che il calciatore deve memorizzare le parti dell'esame. Così è perché a Suarez è stato mandato in anticipo il testo della prova. E sempre nelle intercettazioni si legge una frase molto chiara: "Te pare che lo bocciamo". Infine Spina parlando con un interlocutore non cita Suarez ma fa capire di aver un alunno importante e dice che deve prepararlo per un esame e che nonostante non spiccichi una parola d'italiano avrà il B1 perché: "10 milioni a stagione non possono saltare perché non ha il B1″.