Esame Suarez, Juve: “Club estraneo, il calciatore sapeva che non sarebbe stato tesserato”
Il caso dell'esame di italiano sostenuto da Luis Suarez a Perugia ha fatto molto discutere. La vicenda è passata in secondo piano per due ragioni, una di tipo tecnico e l'altra mediatico. Nel primo caso a mettere la sordina è stata la stessa Procura della Repubblica di Perugia, così da contrastare la fuga di notizie e indiscrezioni sulle indagini. Nel secondo la consecutio degli eventi ha posto sotto i riflettori un altro episodio altrettanto eclatante: la mancata presentazione del Napoli a Torino in occasione della partita di campionato contro i bianconeri.
Il fatto, però, ha sollevato perplessità espresse da alcuni azionisti del club bianconero nel corso dell'assemblea svolta in forma virtuale a causa delle misure anti-Covid. Alle domande sulla questione (le ha rivolte l'azionista Marco Bava) pubblicate sul sito ufficiale, il club bianconero ha risposto in maniera chiara e perentori, respingendo ogni addebito e smontando punto per punto quanto emerso e raccontato finora.
La Juventus non ha organizzato l'esame di Luis Suarez, esame che il giocatore ha deciso autonomamente di affrontare nonostante la Juventus avesse già comunicato a lui e pubblicamente, la volontà di non tesserarlo. Non sussiste nessun rischio di responsabilità per la società.
Non c'è alcuna responsabilità, sia diretta o indiretta, né alcun coinvolgimento della società al netto di quanto riportato nelle intercettazioni pubblicate sui giornali.
Le frasi riportate non corrispondono al contenuto delle telefonate. Sono frutto di un racconto distorto effettuato improvvidamente da personaggi tenuti all'osservanza del segreto istruttorio. Non è stata affidata alcuna organizzazione dell'esame all'avvocato Turco. Quando verrà meno il segreto istruttorio sulla vicenda sarà possibile fornire ulteriori elementi a piena conferma del corretto operato degli avvocati e della società
