Esame Suarez a Perugia, indagati dirigenti Juventus: conosceva già i contenuti della prova
Luis Suarez sapeva già quali domande gli avrebbero fatto in sede di esame al momento della prova sostenuta il 17 settembre scorso all'Università per Stranieri di Perugia. Fu una farsa. È quanto si evince dagli ulteriori accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza coordinata dalla Procura del capoluogo umbro che indaga sulla vicenda del test d'italiano svolto dall'attaccante uruguaiano. Il calciatore, all'epoca ancora tesserato per il Barcellona, si presentò in sede d'appello per conseguire la ‘certificazione b1' che gli avrebbe consentito di ottenere il passaporto italiano e la cittadinanza. La superò in mezzora circa, in un tempo record rispetto alle difficoltà e alla durata di una sessione abituale.
Sospesa la rettrice dell'Università di Perugia
In base ai riscontri eseguiti e al materiale raccolto nel corso delle indagini, le Fiamme Gialle hanno eseguito la sospensione dall’attività per 8 mesi della Rettrice dell'Ateneo, Giuliana Grego, del direttore Simone Olivieri e dei professori che esaminarono il giocatore in quella sessione.
I contenti della prova "preventivamente comunicati"
L'attività investigativa ha ricostruito la catena di eventi e tracciato il solco nel quale si muove il dossier aperto dai magistrati. Secondo l'accusa "è emerso che i contenuti della prova erano stati preventivamente comunicati allo stesso calciatore, giungendo a predeterminare l’esito ed il punteggio d’esame, per corrispondere alle richieste che erano state avanzate dalla Juventus, con la finalità di conseguire un positivo ritorno di immagine, tanto personale quanto per l’Università".
Quali sono i reati contestati dalla Procura
I reati contestati e dai quali tutte le persone coinvolte a vario titolo nell'inchiesta dovranno difendersi sono "rivelazione del segreto d’ufficio finalizzata all’indebito profitto patrimoniale e plurime falsità ideologiche in atti pubblici".
Il ruolo della Juventus, indagati i dirigenti
Nell'inchiesta condotta dalla Procura figurano anche i dirigenti della Juventus. Perché c'è il coinvolgimento del club bianconero? Il ‘caso Suarez' divenne tale soprattutto in virtù delle trattative di mercato che nell'estate scorsa sembravano avvicinare la punta sudamericana alla ‘vecchia signora'. L'operazione si bloccò sul più bello per presunti problemi da parte del calciatore a trovare l'accordo per la rescissione del contratto con il Barça.
Quell'affare, e il corredo accessorio di sospetti e polemiche sollevati dalla questione dell'esame, non passò sotto traccia anche per l'atteggiamento della dirigenza torinese alla quale gli inquirenti hanno riconosciuto un ruolo attivo. Tra gli indagati, infatti, ci sono anche dirigenti della Juve.
Gli accertamenti investigativi hanno consentito, altresì, di comprendere come, nei primi giorni del mese di settembre del 2020, la dirigenza del club torinese si fosse attivata, anche ai massimi livelli istituzionali, per “accelerare” il riconoscimento della cittadinanza italiana nei confronti di Suarez, facendo, quindi, ipotizzare nuove ipotesi di reato a carico di soggetti diversi dagli appartenenti all’università, tuttora in corso di approfondimento.