Eriksson svela che ha un cancro allo stato terminale: “Mi resta al massimo un anno di vita”
Drammatica rivelazione di Sven-Goran Eriksson: l'ex allenatore di Roma, Fiorentina e Lazio ha rivelato a una radio svedese che gli rimane "al massimo un anno di vita". Il 75enne ha confermato di avere un cancro allo stato terminale: "Tutti capiscono che ho una malattia che non è buona. Tutti immaginano che sia un cancro e lo è. Ma devo combattere il più a lungo possibile. Forse nella migliore delle ipotesi mi resta un anno, nella peggiore delle ipotesi anche meno. O nel migliore dei casi, suppongo anche di più. Non credo che i medici che ho a disposizione possano essere del tutto sicuri, possono non metterci un giorno. È meglio non pensarci. Devi ingannare il tuo cervello. Potrei andare in giro a pensarci tutto il tempo e sedermi a casa ed essere infelice e pensare di essere sfortunato e così via".
Nel suo intervento alla stazione radiofonica P1, Eriksson si è mostrato sereno nel non volersi far travolgere dalla disperazione: "È facile finire in quella posizione. Invece no, bisogna guardare i lati positivi delle cose e non seppellirsi, perché questa è ovviamente la cosa peggiore di tutte".
Personaggio notissimo anche in Italia – dove ha vinto lo storico Scudetto con la Lazio stellare di Mancini, Veron e Nedved nel 2000, allenando in precedenza anche Roma, Fiorentina e Sampdoria – ‘Svennis' è stato Ct dell'Inghilterra tra il 2001 e il 2006. Era quella una squadra molto talentuosa, con un centrocampo da sogno formato dai vari Beckham, Gerrard e Lampard, ma che non riuscì a andare oltre i quarti di finale dei Mondiali e degli Europei.
Che Eriksson non stesse bene si sapeva, visto che 11 mesi fa si era dimesso dalla carica di direttore sportivo del club svedese Karlstad Fotboll a causa di problemi di salute. Era il 24 febbraio scorso quando diffuse un comunicato in cui spiegava di "aver deciso, a causa di problemi di salute che sono sotto esame, di limitare i miei doveri pubblici per il momento. Adesso mi concentrerò sulla salute, sulla famiglia e sul mio rapporto più limitato con il Karlstad Football. Ringrazio tutti, amici e colleghi, per l'attenzione dedicatami, a tutti chiedo di rispettare la mia decisione e la mia privacy".