Eriksson è malato, deve fermarsi: “Non può essere lo stesso che siamo tutti abituati a vedere”
Sven Goran Eriksson non sa se e quando tornerò a occuparsi di calcio, che è pane quotidiano di una lunga carriera. Mette da parte la passione (e il lavoro) di una vita per dedicarsi a se stesso, alla propria famiglia. Le notizie che arrivano dalla Svezia alimentano preoccupazione sulle condizioni di salute dell'ex allenatore che in Italia è stato sulle panchine di Roma, Fiorentina, Sampdoria e Lazio: ha bisogno di curarsi, la malattia da cui è affetto da tempo sembra essere peggiorata.
Due settimane fa i riscontri medici avrebbero accertato segnali negativi: quali siano il male, la patologia di cui soffre non è chiaro, intorno alla sua figura vige una coltre di privacy. Lo stesso Eriksson (oggi 75enne), attraverso il suo avvocato, ha chiesto che venga rispettato il riserbo sulle sue scelte e sulle motivazioni che lo hanno portato a limitare al massimo gli impegni con il Karlstad Football, club svedese con il quale ha collaborato finora.
Io, Sven Goran Eriksson, ho deciso, a causa di problemi di salute che sono sotto esame, di limitare i miei doveri pubblici per il momento – si legge nel messaggio pubblicato sul sito della società -. Adesso mi concentrerò sulla salute, sulla famiglia e sul mio rapporto più limitato con il Karlstad Football. Ringrazio tutti, amici e colleghi, per l'attenzione dedicatami, a tutti chiedo di rispettare la mia decisione e la mia privacy.
Le parole del suo legale, Anders Runebjer, hanno confermato al giornale svedese Sportbladet che né Eriksson né la sua famiglia forniranno ulteriori informazione sulla sua malattia e sulle condizioni di salute almeno fino a quando non lo riterranno opportuno. "È ammalato e questo significa che non può essere lo stesso ‘Svennis' che siamo tutti abituati a vedere. Tuttavia ha in programma di provare a venire a vedere il Karlstad Football allo stadio, questo è il suo desiderio e il suo piano. Poi vedremo come andrà a finire".
La carriera dal Goteborg fino alla nazionale inglese. Allenatore di club, commissario tecnico, dirigente: basta leggere il curriculum di Eriksson per rendersi conti di quanto sia stata denso il suo rapporto con il calcio. Il punto più alto è stato sicuramente l'incarico di ct dell'Inghilterra, ruolo che ha ricoperto anche alla guida di Messico, Costa d'Avorio e Filippine. Oltre alle italiane ha guidato anche Benfica, Manchester City, Leicester e Shanghai SIPG.
In Serie A ha arricchito il suo palmares, in particolare negli anni che lo hanno visto al timone della Lazio. Scudetto, Supercoppa Uefa, Coppa delle Coppe, Supercoppa italiana (2), Coppa Italia (2) i trofei sollevati sotto la metà biancoceleste del cielo di Roma. In Italia conquisterà anche altre 2 Coppe Italia (Roma e Sampdoria).