Eriksen dimesso dall’ospedale, può tornare a casa dalla famiglia: “Ora sto bene”
Christian Eriksen è stato dimesso dall'ospedale Rigshospitalet di Copenaghen a poco meno di una settimana dal malore accusato durante Danimarca-Finlandia. Il giocatore danese, al quale è stato impiantato un defibrillatore sottocutaneo, che sarà il suo "angelo custode" e si attiverà in caso di ulteriori problemi cardiaci, ha voluto dedicare un messaggio a tutti coloro i quali gli sono stati vicini, attraverso la pagina ufficiale della Federcalcio danese. Nello stesso ha tranquillizzato tutti sulle sue condizioni di salute dichiarando "ora sto bene".
Ancora buone notizie per Christian Eriksen che può tornare a casa dalla sua famiglia. Non prima però di aver fatto visita alla sua nazionale, e a quei compagni che hanno contribuito a salvargli la vita in quei minuti sembrati interminabili di Danimarca-Finlandia. A meno di 24 ore dall'intervento, il giocatore di proprietà dell'Inter ha lasciato l'ospedale, come svelato dalla DBU: "Eriksen ha subito un'operazione che si è rivelata un successo ed è stato dimesso oggi dal Rigshospitalet. Oggi stesso ha anche fatto visita alla squadra nazionale a Helsingor e da lì poi tornerà a casa per trascorrere del tempo con la sua famiglia".
E in occasione del comunicato, la Federazione danese ha anche riportato le parole di Eriksen che oltre ai ringraziamenti ha parlato anche delle sue condizioni: "Grazie per l'enorme numero di messaggi, è stato incredibile vedere e sentire tanto affetto. L'operazione è andata per il meglio e io sto bene considerate le circostanze. È stato fantastico rivedere i ragazzi (compagni della nazionale, ndr) dopo la fantastica prestazione che hanno sfoderato contro il Belgio. Non c'è bisogno di dire che contro la Russia farò il tifo per loro".
Riposo imperativo ora per Eriksen che sarà circondato da parenti e amici. Nel frattempo la sua situazione sarà comunque monitorata, nella speranza anche di ricevere dagli esami dei giorni scorsi maggiori indicazioni sulle cause del malore. È ancora presto per parlare del futuro, che dipenderà anche dalle sue condizioni. Nel caso in cui il defibrillatore dovesse diventare permanente, allora il calciatore dell'Inter non potrebbe più giocare in Serie A. C'è chi già potrebbe mettere sul piatto un'intrigante proposta, ovvero l'Ajax, la squadra in cui è cresciuto e in cui gioca il suo amico Daley Blind, anche lui costretto ad utilizzare un dispositivo ICD (Implantable cardioverter defibrillators.