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Eriksen cambia ruolo e diventa l’intoccabile del Manchester United: ten Hag lo ha reinventato

Christian Eriksen è diventato a tempo di record il giocatore più importante del Manchester United. Il danese ex Inter, che gioca con un defibrillatore sottocutaneo dopo il grave malore degli Europei, è stato reinventato in un nuovo ruolo dal tecnico Erik ten Hag.
A cura di Paolo Fiorenza
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Non c'era davvero nessuno pronto a scommettere qualcosa sul Manchester United dopo le prime due disastrose uscite in Premier League contro Brighton e Brentford. Il caso Ronaldo sembrava aver infestato come un'erba nociva il prato di Old Trafford, trascinando nel caos squadra e spogliatoio. Ed invece, contro ogni pronostico, il nuovo tecnico Erik ten Hagper il quale già si parlava di esonero – ha dato prova non soltanto di essere un grande studioso della materia calcistica, come provato all'Ajax, ma anche di avere dentro qualità diverse, doti di polso e spina dorsale indispensabili per resistere in una situazione del genere e riuscire addirittura a ribaltarla.

Il 52enne olandese ha compiuto alcune mosse decisive a partire dalla gara col Liverpool vinta per 2-1, cui poi sono seguite altre tre vittorie contro Southampton, Leicester e la capolista Arsenal, issando i Red Devils al quinto posto a 3 punti dai Gunners. Ten Hag ha continuato a tenere in panchina Ronaldo, dandogli soltanto spiccioli di secondi tempi, ha fatto fuori l'ex capitano Maguire in difesa preferendogli la coppia formata da Varane e dal nuovo arrivato Lisandro Martinez, ha rivitalizzato in attacco Sancho e Rashford ed infine ha tirato fuori il coniglio dal cilindro, cambiando ruolo a Christian Eriksen e non muovendolo più da lì.

Eriksen festeggia con Varane la vittoria sull'Arsenal
Eriksen festeggia con Varane la vittoria sull'Arsenal

Il danese ex Inter, ormai pienamente recuperato al grande calcio dopo il grave malore cardiaco agli Europei dello scorso anno, era arrivato questa estate dal Brentford e in molti pensavano che avrebbe recitato una parte da comprimario. Niente di più sbagliato. Ten Hag lo ha invece messo al centro del progetto e non solo in senso metaforico: da trequartista o mezzala offensiva, Eriksen è stato reinventato come playmaker in una mediana a due al fianco di McTominay. Ed ha subito fatto la differenza con la sua qualità, diventando il giocatore più importante per il tecnico.

La sua prestazione contro l'Arsenal domenica pomeriggio è stata davvero una ‘masterclass', facendo spellare le mani del pubblico di Old Trafford. Oltre al fantastico assist per Rashford per il terzo gol che ha chiuso la partita, Eriksen ha sciorinato numeri da leader incontrastato: il nazionale danese ha concluso la partita con il maggior numero di tocchi di qualsiasi giocatore dello United, il maggior numero di passaggi completati, il maggior numero di occasioni create e lo ha fatto correndo addirittura per 11,2 km. Il 30enne è il più intoccabile di tutti nella squadra di ten Hag, che finora in Premier gli ha risparmiato soltanto 8 minuti, sostituendolo nei finali dei match contro Brentford e Liverpool.

Eriksen sta facendo esattamente quello che l'allenatore voleva che facesse Frenkie de Jong qualora quest'estate fosse arrivato dal Barcellona, dettando i tempi in mezzo al campo e portando al tempo stesso pulizia e creatività alla manovra. Missione compiuta alla grande. E sono in molti adesso a paragonare il rendimento del danese con quello deludente di Pogba, del quale ha preso il posto nell'undici titolare dello United. Una rinascita davvero poco pronosticabile – almeno a un livello così alto – per un calciatore che gioca con un defibrillatore sottocutaneo e che non più tardi di qualche mese fa era stato ad un passo dalla morte. Eriksen c'è, eccome se c'è.

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