“Eravamo bloccati e spauriti”, Griezmann racconta l’incubo della Francia alla Puskas Arena
Nel Girone più complicato, impossibile e stupendo, c'è anche la Francia Campione del mondo in carica che ha dato segnali di cedimento. Se non nella qualità dei suoi interpreti, decisamente una spanna superiore a quasi tutte le Nazionali presenti a questo Europeo, almeno sul piano psicologico. La piccola stonatura contro l'Ungheria (1-1 di rimonta) ha acceso un allarme arancione anche in casa Deschamps confermando ancora una volta il vecchio adagio secondo cui se bastassero solamente i soldi a vincere una partita non si dovrebbe scendere nemmeno in campo.
Marco Rossi, con una rosa da 6 milioni, di fronte a quella francese da 900 ha confermato che è sempre e solo il campo a decidere al 90′. Alla vigilia la ‘piccola' Ungheria – vaso di coccio in un Girone di Ferro – sembrava già battuta ma nessuno – soprattutto i francesi – hanno fatto i conti con un elemento che alla fine ha fatto la differenza: il pubblico. 60 mila anime assiepate alla Puskas Arena, come non si vedevano da mesi, hanno trascinato la nazionale magiara verso l'impresa memorabile. Non è arrivata la vittoria, ma la partita è da quelle da incorniciare tra esultanze ed emozioni come fosse stata una finale.
Il pubblico, appunto. Che in Ungheria non è contingentato per le normative anti Covid e ha potuto entrare alla Puskas Arena in tutto il suo splendore: 60 mila tifosi, ovviamente per 3/4 ungheresi che hanno creato la classica ‘bolgia' umana di fronte alla quale la Francia si è arresa: "Non eravamo preparati, non siamo più abituati a questo clima in campo" dirà Antoine Griezmann, salvatore della patria francese.
Abbiamo perso l'abitudine di giocare in uno stadio pieno. La differenza l'ha fatta il pubblico: eravamo bloccati, spauriti. Non ci siamo ritrovati e non abbiamo saputo esprimere il nostro gioco. Ecco, questa è la verità
Il classico 12° uomo, dunque, è tornato prepotentemente anche a Euro 2020. Al momento solamente alla Puskas Arena dove si ritornerà a giocare Portogallo-Francia mercoledì 26 giugno alle 21.00 mentre l'Ungheria volerà a Monaco di Baviera per il match in contemporanea contro la Germania. Ma si sta lavorando anche per ‘ampliare' la presenza altrove. Come a Wembley, possibile scenario dell'Italia di Mancini, dove si è fatta già richiesta di portare al 50% della capienza dell'impianto per una cornice di pubblico che potrebbe tornare a fare la differenza, ridando normalità anche al calcio giocato.