Enrico Castellacci: “Entrai da Gattuso, si coprì la gamba. Ci avreste distrutti se lo aveste scoperto”

Enrico Castellacci di aneddoti sul calcio ne ha da raccontare a pacchi, lui che – oltre a essere chirurgo ortopedico, primario ospedaliero, docente universitario, ricercatore, esperto in medicina rigenerativa e cellule staminali – è noto al grande pubblico per essere stato medico della nazionale italiana dal 2004 al 2018, con l'apice dei Mondiali vinti a Berlino con l'Italia di Lippi. E proprio a quei Mondiali trionfali si riferisce la storia svelata adesso per la prima volta da Castellacci, con protagonista Rino Gattuso, all'epoca pilastro della mediana azzurra.
Il professor Castellacci racconta il dramma di Gattuso prima dei Mondiali: "L'abbiamo perso"
"Gattuso è una delle storie più belle del Mondiale 2006 – racconta l'ex responsabile medico della nazionale alla ‘Gazzetta dello Sport' – Era la vigilia della partenza per Duisburg, faccio il giro nelle camere, entro daRino e lui è sul letto che si copre di fretta la gamba, un po' imbarazzato. ‘Rino, che hai?'. Lui: ‘Niente, dottore…'. ‘Fammi vedere', gli dico. Ma quale niente: una ginocchiata in allenamento, lesione grave del vasto intermedio, il muscolo più vicino all'osso. ‘L'abbiamo perso', dissi a Marcello. Pensavamo anche alla stampa: ci avreste distrutti se aveste scoperto che portavamo uno che doveva restare a casa".

Era il momento di prendere una decisione difficile, il racconto di Castellacci restituisce i dubbi e le apprensioni di quei momenti, con gli aspetti umani a sovrapporsi a quelli calcistici: "Marcello mi chiese: ‘Può recuperare?'. Dissi: ‘Un altro ti direi no, ci vogliono due mesi. Con Rino forse possiamo'. Gattuso minacciò di aggrapparsi al pullman se l'avessimo lasciato, e saltò solo il debutto con il Ghana. Il primario dell’ospedale in Germania aveva detto: ‘In un paio di mesi ce la fa'. Io dissi allora a uno dello staff azzurro: ‘Puoi dare al professore due biglietti per domani?'. Non le dico cosa ho sudato in panchina…".
L'amicizia tra Castellacci e Lippi: "Un fratello. Un leader senza eguali"
Le parole del medico azzurro su Marcello Lippi restituiscono un'amicizia vera: "Nata spontaneamente dal primo giorno – spiega Castellacci, che conosce Lippi dai tempi della Lucchese, inizio anni '90 – Un fratello. Un leader senza eguali. Nello spogliatoio nessuno ha mai fiatato quando parlava. Allenò il Resto del Mondo contro lo United di Ferguson: parlò un po' italiano e un po' inglese, si fece aiutare da Vialli, e i giocatori, tutti i più forti dell'epoca, rimasero con gli occhi fissi su di lui senza pensare ad altro. Permaloso e antipatico lo definisce solo chi non lo conosce".

Lippi si batté allo stremo affinché Castellacci avesse il posto di responsabile medico della sua Italia: "Non firmò finché non approvarono la mia nomina. Passava il tempo, la storia si complicava: ‘Lascia stare, non perdere quest'occasione'. Lui: ‘Voglio te nello staff o niente'. Non era amicizia, ma stima professionale".