Emiliano Viviano reagisce agli insulti dei tifosi sui social: partono le lettere degli avvocati

Poco più di due mesi fa Emiliano Viviano fu preso di mira da diversi utenti sui social per via di alcune dichiarazioni fatte dall'ex portiere di Serie A. A inizio gennaio, durante una puntata del podcast di TvPlay dedicata alla giornata di campionato appena conclusa, Viviano, dopo i fatti di Firenze e gli insulti verso Napoli in occasione della sfida tra viola e azzurri, raccontò la sua esperienza da calciatore quando era chiamato a giocare proprio in trasferta contro i partenopei. Le sue dichiarazioni però non sono piaciute ai tifosi del Napoli scatenando diverse reazioni.
I commenti che accompagnavano il racconto personale di Viviano sono stati contrassegnati come contenuti lesivi da parte di uno studio legale specializzato che serve artisti, sportivi e personaggi pubblici. Si tratta di un team di avvocati che si schiera al fianco dei propri assistiti nella lotta contro l'odio online. In tal senso sono partite diverse lettere da parte dello studio legale indirizzate ai presunti autori dei contenuti pubblicati a mezzo social e ritenuti lesivi dell'immagine, della reputazione e dell'onorabilità dello stesso Emiliano Viviano.
L'ex portiere, nel corso del programma in streaming, aveva commentato quanto accaduto al Franchi spiegando come anche a Napoli succedano cose del genere: "Se cammino per strada con una tuta diversa mi becco sempre le offese, è uno dei pochi posti in cui succede – aveva detto Viviano che aggiunse -. Ti offendono se hai la tuta del Bologna o della Samp se passeggi per strada e nel tragitto dall'albergo allo stadio ci sono 5000 motorini che ti inseguono e ti dicono di tutto". Frasi che hanno scatenato i sostenitori azzurri i quali si sono scagliati contro l'ex portiere.
Cosa c'è scritto all'interno della lettera inviata dallo studio legale
A fronte di ciò il team legale a cui Viviano ha dato mandato ha chiesto ai presunti responsabili dei post offensivi di attivarsi affinché venissero innanzitutto rimossi, per poi inviare anche una lettera di scuse prima di dare il via al percorso stragiudiziale.