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Emergenza Covid in Serie A, parla il professor Nanni: “La prossima giornata non è a rischio”

Di fronte al contagio di molti giocatori del Genoa, il capo dello staff medico del Bologna e coordinatore dei medici dei club del massimo campionato ha escluso il rinvio del terzo turno di Serie A: “Secondo me la prossima giornata non è a rischio. Senza numeri catastrofici in altre squadre la decisione si limiterà a Genoa-Torino”.
A cura di Alberto Pucci
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In attesa del risultato dei test, svolti su coloro che sono entrati in contatto con i positivi del Genoa, il calcio italiano s'interroga sulla possibilità di rinviare Genoa-Torino e tutte le altre della prossima giornata, e approfittare della pausa di 15 giorni per le nazionali per negativizzare ogni giocatore contagiato. A dare la sua opinione in merito ad un possibile rinvio del terzo turno di campionato, è arrivato anche il professor Gianni Nanni: uno dei soci fondatori del centro Isokinetic, capo dello staff medico del Bologna ma soprattuto coordinatore dei medici dei club di Serie A.

"Secondo me la prossima giornata non è a rischio – ha spiegato Nanni, in un'intervista concessa a Sky Sport – Bisognerà solo decidere su Genoa-Torino, a meno che non spuntino nuovi casi dai test del Napoli o di altre squadre. Oggi a Napoli hanno fatto i tamponi ma poi li rifaranno venerdì, e saranno quelli più importanti. Senza numeri catastrofici in altre squadre la decisione si limiterà a Genoa-Torino".

ll professor Gianni Nanni
ll professor Gianni Nanni

La sorpresa per il contagio tra i giocatori del Genoa

Di fronte al focolaio scoppiato nello spogliatoio del Grifone, anche lo stesso responsabile dell'area medica del Bologna si è dichiarato sorpreso: "Non mi aspettavo un dato così importante, 14 casi nel gruppo squadra del Genoa sono veramente tanti. Bisognerebbe aver vissuto lo spogliatoio in questi giorni per capire cosa è successo. Conosco però il medico del Genoa, è molto scrupoloso".

"Il protocollo ha bisogno che vengano rispettate in maniera molto precisa le disposizioni di sicurezza classiche, dalle mascherine al distanziamento, passando per i gel disinfettanti – ha concluso Gianni Nanni – Sono comunque veramente pochi i 13 giocatori indicati dall'Uefa come numero minimo per giocare una partita. È una decisione tirata per i capelli, basti pensare che ci sono cinque sostituzioni a disposizione. In questo caso una squadra sarebbe parecchio penalizzata".

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