Elogio a Davide Nicola, l’uomo che non ha paura delle imprese impossibili
“Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”. Nonostante in questo periodo Winston Churcill venga citato quasi ogni giorno per via della guerra in Ucraina, una delle sue frasi maggiormente utilizzate è facilmente associabile a quello che è accaduto a livello calcistico nella città che dal febbraio all'agosto del 1944 fu sede del governo italiano. La Salernitana giocherà per la prima volta nella sua storia per due anni di fila in Serie A e questa straordinaria impresa ha le precise sembianze di Davide Nicola.
L’allenatore piemontese è arrivato in Campania il 15 febbraio 2022 e nel giro di tre mesi ha rivoltato la mentalità di una squadra che a gennaio era data già per retrocessa. Certo, Iervolino e Sabatini hanno fatto un enorme lavoro nella sessione invernale di mercato ma il modo in cui il tecnico classe 1973 ha saputo assemblare gli uomini a disposizione è stato strabiliante, contribuendo a consolidare il legame ancora più forte tra città e squadra. La vittoria contro il Venezia ha portato la squadra dell’Ippocampo al quartultimo posto per la prima volta in stagione e dopo la gara Nicola ha scritto sui suoi profili social: “Ora timone dritto e manteniamo la rotta: il percorso è ancora lungo”. In un’intervista a SportWeek del 2017 dichiarò: “Non mi accontento mai. In me c'è una insoddisfazione latente. Quanto sono vicino a veder realizzata la mia visione di calcio, ecco che questa cambia”. Mai fermarsi, mai accontentarsi, e guardare avanti per migliorarsi.
Dopo quella vittoria sono arrivati due pareggi contro Cagliari ed Empoli più la sconfitta pesante contro l'Udinese nell'ultimo turno che, però, non ha messo in discussione la permanenza in Serie A dei granata per via del pareggio tra il Venezia e i sardi nell'altro incontro che ha chiuso il campionato 2021-2022.
Davide Nicola ha lavorato sulla testa di una squadra che sembrava alla deriva, in una situazione che poteva coinvolgere anche i nuovi arrivati; e in questo processo ha coinvolto anche una tifoseria che mai ha tirato i remi in barca: tutti hanno viaggiato dalla stessa parte e così come nelle sue precedenti esperienze è diventata sempre più evidente la sinergia e il legame di tutto l’ambiente che circonda il club.
L’allenatore di Vigone ha già dimostrato nella sua carriera che le difficoltà non lo spaventano e si è ritagliato un altro posto nella storia del calcio italiano: la Salernitana era alla terza partecipazione al campionato di Serie A ma se nelle due precedenti è sempre retrocessa per un punto, ecco che questa volta Davide Nicola ha scritto una pagina importante del club granata centrando la prima storica salvezza e permettendo ai salernitani di godersi due tornei di fila nella massima serie.
Non c'era nulla di scritto e deciso, era tutto da costruire. Per questo ci sono dei paletti da fissare prima di ogni dibattito e discussione: le analisi non si fanno solo sui risultati ma su tutto il lavoro svolto e oltre all'obiettivo raggiunto bisogna sottolineare anche quello che è fatto in poche settimane dal tecnico piemontese, il quale ha completamente cambiato la mentalità che si respirava all'interno del gruppo per portarlo a credere nell'impresa. Un lavoro che ha portato i frutti sperati ma sarebbe stato esemplare anche con altri risultati.
Mister ‘salvezze impossibili’ forse meriterebbe una chance vera in un progetto che provi a valorizzare le sue idee dopo l’ennesima sfida vinta in corsa ma vedremo se sarà il club campano a consegnargliela per il prossimo anno oppure dovrà rimettersi in cammino.
L’ex allenatore di Genoa, Crotone e Torino ha un profilo LinkedIn e nella biografia ha riassunto così il suo obiettivo: “Riuscire a far giocare così bene la mia squadra, da far venir voglia al pubblico di unirsi a noi”. Ci è riuscito anche a Salerno e in maniera piuttosto evidente. Giù il cappello per Davide Nicola, l'uomo che non ha paura delle imprese impossibili.