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Elkann garantisce risorse alla Juve ma ammonisce: “Necessario cambiare quando mancano i risultati”

Nella lettera agli azionisti, il presidente della Exor offre “tempo e risorse sufficienti per tornare ai massimi vertici” e ricorda Agnelli per l’impegno profuso. Ma mancano i risultati.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il presidente della Exor, John Elkann, ha presentato il punto sulla situazione generale in una lettera rivolta agli azionisti e non è mancato ovviamente, il riferimento verso la Juventus, considerata da sempre elemento di spicco tra le principali società della holding, che sta vivendo momenti particolari. Elkann ha garantito appoggio e risorse, ha ricordato le scelte compiute da Andrea Agnelli, attuale presidente bianconero, perché il calcio si debba rinnovare, ma anche l'assenza dei risultati sportivi, aspetto che porta inevitabili cambiamenti.

Un ringraziamento al cugino Andrea per quanto fatto e una nuova scelta per il prossimo futuro juventino? Il passo che Elkann dedica alla società bianconera non appare di questo taglio netto, ma che vi sia più di un momento di riflessione e di valutazione su ciò che sia meglio compiere per ridare prestigio e rilancio alla Juventus, è evidente – e inevitabile – che ci sia. A distanza di pochi giorni dai tanti e rumorosi gossip attorno al futuro dirigenziale del club, non sono passati inosservati alcuni passaggi che potrebbero legarsi ad un possibile avvicendamento in sella alla società più titolata d'Italia, anche se, al momento, è scelta che appare remota.

Intanto, Elkann non dimentica il rispetto dei ruoli e non manca il resoconto di quanto fatto da Andrea Agnelli in qualità di numero uno bianconero, dopo aver elencato gli innumerevoli problemi che hanno contratto i mercati globali e portato a chiudere in rosso i bilanci. Nonché l'evidenza della "debolezza strutturale del calcio, in Italia e in Europa", aspetto in cui si inserisce il riferimento ad Agnelli che "ha quindi sostenuto le ragioni per una riforma strutturale e della governance del settore, con l’obiettivo di renderlo più equo e sostenibile per tutti coloro che amano questo sport".

Tuttavia, però, continua nella sua nota Elkann, "Come abbiamo imparato, quando mancano i risultati, il cambiamento si rende necessario, ed è per questo che abbiamo nominato un nuovo Consiglio di Amministrazione e i nuovi AD, Direttore Sportivo, allenatore e giocatori". Dunque, una vera e propria rifondazione e rivalutazione delle gerarchie di comando, che dovranno gestire al meglio la scelta più importante, quella di garantire "alla Società tempo e risorse sufficienti per tornare ai massimi vertici, sul campo e fuori". E qui ritorna la figura, non più citata, ma ancora una volta centrale del tema: con o senza Andrea Agnelli?

John Elkann e Andrea AGnelli in occasione della finale di Coppa Italia, vinta contro l'Atalanta
John Elkann e Andrea AGnelli in occasione della finale di Coppa Italia, vinta contro l'Atalanta

Nei giorni scorsi, attorno all'attuale leader bianconero si erano sprecate indiscrezioni fino al raggiungimento della convinzione che fosse arrivato alla fine del suo mandato. A tal punto che "Lettera 43" per penna del suo direttore Paolo Madron aveva assicurato che "Dopo aver cercato invano di venderla John Elkann ha deciso che il prossimo presidente della Juve sarà suo fratello Lapo". Una notizia che aveva portato all'immediata smentita ufficiale di Exor attraverso l'ufficio stampa.

Al di là delle possibili valutazioni della figura entrante di Lapo Elkann, è rimasta ai più la sensazione che tutto ciò sia soprattutto una spia del momento all'interno della Juve, al di là se e quando ci potrebbe essere effettivamente il passaggio del testimone al vertice della piramide bianconera. Negli ultimi anni, Agnelli si è esposto sempre in prima persona per cambiare dall'interno lo status quo calcistico internazionale, pagando direttamente ma coinvolgendo di conseguenza il club di cui ne rappresenta l'essenza. Aprendo a nuovi orizzonti di difficili rapporti con le istituzioni calcistiche europee (leggasi UEFA e Ceferin) ed internazionali, non più idilliache come prima. Ciò non significa la volontà di cambiamento, ma  – parafrasando quanto scritto da John Elkann – impone una necessità di cambiamento, per assecondare il "più grande desiderio di tutti i suoi appassionati tifosi e azionisti". Ovvero tornare a vincere.

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