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Edoardo Bove: “In tanti alla Fiorentina mi dicono: da lassù Astori ha voluto farti restare qui”

Il centrocampista della Fiorentina ha parlato del ricordo dell’ex difensore e di quelle coincidenze che “mi hanno fatto davvero riflettere e pensare che le cose a volte non accadono per caso”. I consigli ricevuti da Eriksen e Colbrelli.
A cura di Maurizio De Santis
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"Voglio pensare che Davide, da lassù, mi abbia fatto restare qui". Davide è Astori. Edoardo Bove ne pronuncia il nome con deferenza e devozione. Ne parla come fosse l'angelo custode che, nel momento in cui tutto intorno s'è fatto buio, ha tenuto la luce accesa. Come fai a non pensarci o a crederci? È lo stesso cuore che ha fatto i capricci a trovare la ragioni che la testa non è in grado di spiegare.

Bove e Astori: "Le cose a volte non accadono per caso"

"Tutto quello che mi è successo mi ha fatto davvero riflettere e pensare che le cose a volte non accadono per caso". Non è semplice suggestione ma la consapevolezza di essere stato molto fortunato e una serie di coincidenze portano l'uomo, prima ancora che il calciatore, a ritenere che ci sono un disegno e una spiegazione anche quando ci sfuggono. "Intorno a me ho avvertito maggiore enfasi ed empatia proprio per quello che era successo a Davide – ha spiegato Bove nel podcast BSMT di Gianluca Gazzoli. Tutti hanno rivissuto quei momenti e questo è stato quello che ha dato maggiore potere alla mia vicenda… a quello che mi è accaduto".

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Il centrocampista della Viola è ancora alla ricerca di se stesso e di una nuova dimensione. Ancora non sa se dovrà reinventare la propria vita oppure potrà continuare a giocare. E immaginare dove è addirittura azzardato perché, ad oggi, non è chiaro cosa ha provocato il malore cardiaco: se il fattore scatenante è stato patologico oppure genetico, se si è trattato solo di "un momento di instabilità oppure se devo prendere in considerazione l'idea che devo smettere di fare il calciatore". Ha toccato con mano qual è il senso di quel vecchio adagio che gli torna in mente: la vita è tutto ciò che ti accade quando sei impegnato a fare altri progetti.

Il ricordo di Davide: "A Firenze è presente ovunque"

A Bove un po' fa paura conoscere la risposta ed è comprensibile, umano. Potrebbe non essere quella che si augura e per la quale ha tirato i sogni fuori dal cassetto di ragazzo, salvo riporli dopo il cortocircuito elettrico. Lui, che si è sempre sentito un supereroe adesso ha scoperto cosa vuol dire percepirsi vulnerabile. "Ma proprio per questo mi sono sentito davvero, davvero fortunato. E tanti anche all'interno della Fiorentina me lo dicono, vogliono pensare che è grazie ad Astori se sono ancora qui. All'interno del Centro Sportivo della Fiorentina Davide è presente ovunque. Non ho non ho mai avuto la fortuna di conoscerlo ma tutti, a Firenze e a Roma, mi hanno parlato di lui". 

La telefonata di Eriksen: "Mi ha consigliato di stare tranquillo"

Un altro nome fa parte della connessione di esperienze. Facile, facile associare Bove a Christian Eriksen, l'ex calciatore dell'Inter che ha rischiato di morire in campo e per continuare il mestiere di calciatore ha dovuto lasciare l'Italia. "Mi ha chiamato ed è stato carinissimo – ha aggiunto -. Mi ha dimostrato la sua vicinanza, ci ho parlato subito. L'ho fatto anche con Sonny (Colbrelli, ex ciclista, ndr). C'è una sorta di vicinanza per quello che che uno vive. Mi hanno consigliato di stare tranquillo, riposarmi stare con la mia famiglia e fare tutte le visite del caso perché è quello che conta adesso". È vivo. Più bello della vita non c’è niente. E forse tanta gente non lo sa. Edoardo sì, anche se certe cose non si possono spiegare.

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