“È stato un disastro”, Porto umiliato: Il Milan troverà un avversario arrabbiato
Cinque gol subiti in casa. Cinque ceffoni sul muso. Cinque macigni sulla classifica e una voragine che si spalanca sotto i piedi del Porto. La sconfitta dei lusitani contro il Liverpool (1-5), la prestazione e le proporzioni del risultato trasformano in incubo la seconda giornata della fase a gironi di Champions League. La squadra di Sergio Conceiçao (che nell'estate scorsa era stato accostato al Napoli) è nello stesso gruppo del Milan, a +1 sui rossoneri (ancora a 0 punti) reduci dal tonfo a San Siro condizionato dall'espulsione di Franck Kessié e dalle polemiche accese nei confronti dell'arbitraggio di Cakir.
Le prossime due sfide in calendario (19 ottobre a Oporto, 3 novembre a San Siro) sono una sorta di spareggio da dentro o fuori: serve vincere, null'altro, per sperare nel superamento del turno o restare in Coppa sia pure dalla porta di servizio (scivolando in Europa League). I rossoneri troveranno un avversario arrabbiato, deciso a riscattare il pesante ko arrivato dinanzi al pubblico amico. Un'umiliazione scandita dalle urla (in campo) e dalle parole durissime (in conferenza stampa) del tecnico. Non cerca attenuanti né capir espiatori ed esordisce assumendosi la responsabilità di una brutta serata, di una partita che va dimenticata in fretta e "vendicata" con una prestazione e un successo all'altezza.
Evidentemente, la colpa è mia che non sono stato capace di spiegare bene alla squadra cosa volevo – ha ammesso il tecnico -. È stato un disastro, quanto accaduto lo considero davvero vergognoso. Adesso parlerò con il presidente per capire se il problema sono io e se questi calciatori sono ancora disposti a seguire l'allenatore.
La classifica del Gruppo B toglie il sonno al Porto e al Milan, che si affronteranno tra ottobre e novembre. Liverpool (a quota 6) e Atletico Madrid (4) sembrano aver messo un'ipoteca sulle due posizione che garantiscono il passaggio agli ottavi. Per giocarsela occorrerà un'impresa. Il duello è tra lusitani (1, -4 di differenza reti) e rossoneri (0, -2).