È stata una sconfitta storica per Ronaldo: doveva arrivare a 36 anni per incassare questa delusione
Il Manchester United di quest'anno è un rebus che appare irrisolvibile anche per la logica analitica di Ralf Rangnick, che a fine novembre è subentrato in corsa a Ole Gunnar Solskjaer. La sconfitta interna per 1-0 contro il Wolverhampton interrompe la striscia di risultati utili consecutivi dei Red Devils e li precipita a oltre 20 punti di distacco dai cugini del City, che a metà campionato sembrano già avere ammazzato la Premier League.
Una prestazione davvero deludente quella di CR7 e compagni, che sono riusciti a centrare solo due volte lo specchio della porta avversaria nei 90 minuti. Il clima non è dei migliori in spogliatoio e lo sfogo in campo di De Gea proprio nei confronti del portoghese lo dimostra. La serata peraltro ha visto Ronaldo incassare un'ulteriore delusione, oltre al fatto di veder crescere dentro di lui la consapevolezza di aver probabilmente sbagliato scelta la scorsa estate, quando ha deciso di lasciare la Juventus per fare ritorno allo United dopo 12 anni.
Era la prima volta che Cristiano indossava la fascia di capitano dei Red Devils nella sua seconda avventura a Manchester. Sebbene lo faccia abitualmente in Nazionale, Ronaldo domenica era capitano soltanto per l'undicesima volta nella sua carriera con i club: nell'occasione ha subìto la sua prima sconfitta in assoluto. L'ennesimo colpo ad un ego come quello del cinque volte Pallone d'Oro che quest'anno ha già dovuto ingoiare parecchi bocconi amari, appena indorati dall'aver realizzato comunque 14 reti in 22 partite, di cui ben 6 in 5 match di Champions League: reti decisive per portare di peso lo United agli ottavi di finale, dove incontrerà l'Atletico Madrid.
Ronaldo sa che ora il tempo corre veloce per lui, che compirà 37 anni nel prossimo febbraio. Vincere adesso o nell'immediato domani: questo è l'imperativo del cannibale portoghese, il cui contratto col Manchester United scadrà nel giugno 2023.