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È morto Giuseppe Farina: cedette il Milan a Berlusconi, fu presidente anche del Vicenza

Giuseppe Farina, detto Giussi, è morto a 91 anni. Il suo nome è legato al mondo del calcio. Dal 1982 al 1986 è stato proprietario del Milan. Nel 1978 da presidente condusse il Vicenza di Paolo Rossi a uno storico secondo posto.
A cura di Alessio Morra
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È morto a 91 anni Giuseppe Farina, che è sempre stato noto con il nomignolo Giussi. È stato presidente del Milan per quattro anni, prima di cederlo a Silvio Berlusconi nel 1986. Farina è stato anche il presidente del Vicenza, quando il club biancorosso arrivò clamorosamente al secondo posto nel campionato 1977-1978. In quella squadra c'era Paolo Rossi. Farina ha avuto una grande passione ed è stato proprietario, in momenti differenti, di 12 club, inclusi Padova e Modena.

Il secondo posto con il Vicenza di Paolo Rossi

Era nato nel 1933, aveva 91 anni (92 li avrebbe compiuti il 25 luglio) ed aveva il calcio nel sangue. Divenne presidente del Vicenza nel 1968 e rimase per dodici anni al ponte di comando. Con Farina il Vicenza toccò il secondo posto in Serie A, in panchina c'era G.B. Fabbri e in attacco un giovane Paolo Rossi, che fu oggetto di una trattativa di mercato che all'epoca fece scalpore. Farina disse no all'offerta della Juve. Il calciatore andò alle buste e passò in bianconero.

Riportò il Milan in Serie A, poi lo vendette a Berlusconi

Laureato in giurisprudenza, Farina era stato pure presidente del Padova. Lasciò il testimone al figlio Francesco nel 1981 e si prese una brevissima pausa dal calcio. Perché nella stagione 1981-1982 Farina acquista il Milan da Felice Colombo. Il Milan era in cattive acque e finì per retrocedere. Ma l'anno seguente arrivò il ritorno in Serie A. Le due annate successive furono ricche di alti e bassi. Riportò in rossonero Nils Liedholm, che portò la squadra in Coppa Uefa. Farina si dimise successivamente a causa di alcuni problemi finanziari e il club passò nel 1986 nelle mani di Silvio Berlusconi, che ripianò il debito e gettò le basi per un ciclo infinitamente vincente. Oltre che di Padova, Vicenza e Milan è stato ha avuto quote societarie anche di Audace, Valdagno, Legnago, Schio, Rovigo, Belluno, Roverto, Modena e Palù. Con due cordate differenti cercò di acquistare il Verona e il Venezia.

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