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È morto Fino Fini: medico dell’Italia nel Mondiale ’82 e ideatore del Museo del calcio

All’età di 92 anni è morto Fino Fini, era stato per vent’anni il medico della Nazionale dell’Italia – dal 1962 al 1982, c’era quando gli azzurri vinsero il Mondiale di Spagna e l’Europeo del 1968. Fino Fini era stato anche l’ideatore del Museo del calcio di Coverciano, che vide la luce nel 2000.
A cura di Alessio Morra
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Grande perdita per il mondo del calcio italiano: è morto il dottor Fino Fini, aveva 92 anni, era astato il medico della Nazionale Italiana di Calcio per vent'anni, e c'era in Spagna nel 1982 quando l'Italia di Bearzot vinse il Mondiale. Profondo conoscitore e amante di questo sport Fini è stato anche l'ideatore del Museo del calcio, che era stato inaugurato a Coverciano nel 2020, e che oggi rappresenta tanto per la FIGC. Due anni fa in occasione dei suoi 90 anni venne festeggiato da tanti vecchi amici, che vissero tante grandi avventure con lui come ‘Picchio' De Sisti e Giancarlo Antognoni, ma anche Renzo Ulivieri, il presidente dell'Associazione degli Allenatori.

6 Mondiali da medico della Nazionale dell'Italia

Solo un calciatore nella storia della nazionale italiana è riuscito a disputare cinque Mondiale: è Gigi Buffon. Il dottor Fino Fini invece ha partecipato a sei spedizioni Mondiali, da quella del Cile del 1962 a quella vincente di Spagna '82, vinta 3-1 in finale sulla Germania Ovest. E Fino Fini c‘era anche quando l'Italia nel 1968 a Roma vinse per l'unica volta gli Europei. Adorava il calcio, ne sapeva tantissimo, e chi lo conosceva racconta che era sempre pronto a raccontare aneddoti e storie che davvero sono poco note.

Il ricordo del presidente FIGC Gravina

È un giorno triste per Coverciano, l’Azzurro e il calcio italiano. La scomparsa di Fino Fini è una grave perdita per il nostro movimento, per quello che ha fatto da medico della Nazionale e poi da segretario del Settore Tecnico, e come ideatore del Museo del Calcio; ma anche per la sua passione, il suo entusiasmo e la sua infinita cultura. Voglio ricordarlo con la cura, che sconfinava quasi nella gelosia, con cui si prendeva cura dei cimeli del Museo, di cui conosceva benissimo l’origine e l’epica che amiamo celebrare. In questo atteggiamento, che per anni gli abbiamo anche scherzosamente criticato, c’è il suo più grande lascito: l’unico modo per conquistarci un futuro radioso è conoscere e tutelare la nostra storia. Grazie di tutto, ciao Fino!

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