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Dzeko senza freni su Lukaku in finale di Champions con l’Inter: “Ha avuto 30 minuti e poi…”

Dzeko ripensa ancora alla finale di Champions League, giocata da titolare al posto di Lukaku: “Secondo voi un allenatore mette in campo un giocatore che è meno forte di quello che va in panchina?”
A cura di Ada Cotugno
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La finale di Champions League contro il Manchester City è ancora un nervo scoperto per tutti i giocatori di quella Inter, fermati a un passo dal sogno in una partita dove non hanno mai recitato il ruolo di sfavoriti. In quei 90 minuti la squadra di Inzaghi ha mostrato un grande calcio, spaventando Guardiola in più occasioni, ma alla fine ad avere la meglio sono stati gli inglesi che con il gol di Rodri hanno sancito il primo triplete della loro storia. Edin Dzeko ci ripensa ancora: era stato mandato in campo come titolare al posto di Romelu Lukaku facendo nascere più di qualche polemica, ma a distanza di due anni ha deciso di togliersi qualche sassolino dalla scarpa.

L'attaccante del Fenerbahce gioca oggi al servizio di Mourinho, ma alla Gazzetta dello Sport è tornato indietro nel tempo fino a quella finale maledetta al quale ha fatto poi seguito il suo addio. È stata una concatenazione di scelte che ha capito soltanto qualche tempo dopo, ma nonostante tutto non ha risparmiato qualche bordata al suo ex compagno d'attacco che in quella partita è stato autore di un errore clamoroso.

Il dramma della finale e le accuse a Lukaku

Simone Inzaghi scelse lui da mandare in campo come titolare contro il Manchester City, nonostante il titolare designato sarebbe stato Lukaku come al solito. Dzeko ha accolto la scelta in modo sereno, desideroso di giocarsi la finale di Champions da protagonista, e a oltre due anni di distanza ha deciso di non tacere sulla polemica che si era venuta a creare riguardo alle scelte di formazione: "Mah, tutti possono parlare… Però io dico: secondo voi un allenatore mette in campo un giocatore che è meno forte di quello che va in panchina? E poi lo fa nella finale di Champions? Io ero tranquillo, sapevo cosa potevo dare all’Inter".

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E poi non è mancata la bordata sottile a Lukaku. Subentrato a mezz'ora dalla fine il belga è stato disastroso e ha addirittura ostacolato un'azione pericolosa dell'Inter che avrebbe potuto portare a un gol: "Certo, alla fine Lukaku sarà stato dispiaciuto di non partire titolare, è normale. Però poi entri e fai la differenza, se riesci: anche lui ha avuto 30 minuti a disposizione, è entrato sullo 0-0 e poi…". La finale comunque è stata un trauma per Dzeko che ancora oggi non riesce a rivedere il gol decisivo: "Certo. È un grande rimpianto. Ogni tanto su Instagram mi appare l’azione del gol del City, io scrollo subito, non riesco a guardare. Vedendo quella partita, intendo dire vivendola da dentro, ho avuto forte la sensazione che avremmo potuto farcela. Ed è questo che mi lascia un senso di amarezza".

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L'enigmatico addio all'Inter

Anche per quanto riguarda la fine dell'esperienza in nerazzurro sono nate diverse perplessità. Dzeko è andato via dall'Inter nell'estate 2023 ma in quel momento il bosniaco non aveva ben capito la scelta della società di lasciarlo andar via, certi della permanenza di Lukaku: "Ma se scelsero così, vuol dire che erano d’accordo tutti, allenatore e dirigenti. A me è sembrata una decisione strana, perché un giocatore che è stato titolare in tutte le partite importanti, compresa la finale di Champions, potevi tenerlo a zero e avere quattro punte in rosa. Mi sembrò molto strano, ecco. Poi col tempo l’ho capito e l’ho rispettato, anche perché all’Inter mi hanno trattato benissimo. Sono stati due anni importanti, certo quella Champions…".

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