Dzeko scheggia il palo, Ronaldo salva la Juventus: a Roma finisce 2-2
Finisce 2-2 con la Juventus ridotta in dieci nell'ultima mezz'ora. E il punto preso all'Olimpico, contro una Roma che avrebbe meritato di più, vale oro. Anzi, il rammarico maggiore è per la formazione di Fonseca che non è riuscita a chiudere il match quando ha avuto l'opportunità di farlo. Giallorossi promossi, bianconeri rimandati e in cantiere. La squadra di Pirlo ha fatto molto possesso palla (60%) e un gran numero di passaggi (601, molti di più rispetto ai giallorossi – 404) ma ha creato meno occasioni da gol (1, alla voce grandi opportunità mancate), ha tirato di meno (5) verso la porta della Roma (3 – più basso il valore relativo alla traiettoria nello specchio) ed è riuscita a farlo ancor meno in area avversaria (6). Bastano questi dati statistici per chiarire come la prestazione dei bianconeri all'Olimpico sia stata abbastanza evanescente. E il pareggio è un risultato sudato, ottenuto dopo aver rischiato il colpo del ko evitato perché la "dea bendata" sulla conclusione di Dzeko guardava altrove (scheggia il palo a porta spalancata). "Siamo in cantiere", dice il tecnico. L'impressione è che lo sia anche lui, a giudicare dalle scelte di formazione (McKennie e Ramsey appaiono più incursori che frangiflutti) e dalla fragilità esibita dai bianconeri a centrocampo.
Fa tutto Cristiano Ronaldo. Ha procurato il rigore del momentaneo pareggio (suo il tentativo di passaggio ostruito dal braccio largo di Pellegrini, in piena area di rigore), lo ha segnato e poi ha concesso il bis di testa. Stacco da fermo perfetto, a pochi passi dalla porta giallorossa e rete che ha permesso a Pirlo di tirare un sospiro di sollievo. Come togliere le castagne dal fuoco nel momento peggiore a causa dell'inferiorità numerica dei bianconeri.
Serata da dimenticate per Rabiot. Il francese lascia sì il segno sulla gara dell'Olimpico ma in negativo. Sua la responsabilità per il penalty del vantaggio concesso alla Roma. Ammonito, commette un'ingenuità incedibile nella ripresa quando – pur avendo perso la palla e senza alcuna possibilità di raggiungerla nemmeno in tackle – affonda il colpo ed entra in maniera scomposta da dietro su Mkhitaryan. Secondo giallo, rosso e certezza di saltare la sfida col Napoli.
Delusione Morata. L'attaccante spagnolo era il più atteso. Faceva il sul debutto dopo essere stato ingaggiato dall'Atletico Madrid ma il suo ritorno in bianconero è stato tutt'altro che esaltante: 58 minuti giocati, 25 palloni giocati, 1 tiro effettuato (e finito fuori), 3 contrasti a terra vinti su 8. Cifre che ne tratteggiano la prestazione opaca. Come tutta la Juve che non gioca da Juve.