Dzeko furioso dopo la sostituzione, ma Inzaghi ha un piano per lui: si chiama Manchester City
Non è stata Certamente una bella partita per Edin Dzeko. Anche se l'Inter è riuscita a conquistare la vittoria in Coppa Italia contro la Fiorentina, per l'attaccante bosniaco non è stata una serata indimenticabile. Inzaghi lo ha schierato titolare al fianco di Lautaro per poi sostituirlo dopo nemmeno un'ora di gioco scatenando la furia del calciatore.
Unica nota stonata in una serata altrimenti perfetta, con la Coppa Italia che resta in mano all'Inter. Dopo la vittoria dell'anno scorso la replica di quest'anno, grazie alle intuizioni del Re di Coppe Simone Inzaghi. Il tecnico ha letto perfettamente la partita contro la Fiorentina, non perdendosi d'animo e non cambiando le proprie idee di gioco nemmeno davanti al gol lampo di Nico Gonzalez. La scelta iniziale in avanti ha visto la coppia Lautaro e Dzeko, una coppia ormai consolidata nel corso di questa ultima parte di stagione con gli altri due attaccanti, Lukaku e Correa, che spesso e volentieri subentrano a gara iniziata, come è accaduto mercoledì sera all'Olimpico.
Il primo a lasciare il campo è stato proprio il bosniaco prima del sessantesimo. Una scelta che ha fatto storcere il naso a Dzeko che, uscendo dal campo, non ha mancato di dimostrare tutto il proprio disappunto con il proprio allenatore. Una piccola macchia in una serata vincente: Dzeko ha prima scosso la testa e poi quando ha incrociato Inzaghi per andare in panchina non ha rivolto il benché minimo sguardo al proprio tecnico. Poi una volta in panchina ha continuato a imprecare insoddisfatto, ovviamente di se stesso ma anche della scelta dell'allenatore di toglierlo in una finale di Coppa Italia tutta ancora da decidere.
Non solo Dzeko si è lamentato delle scelte di Inzaghi: a ruota sono arrivati anche i musi lunghi di Lautaro Martinez e di Hakan Calhanoglu, altri due big di cui l'Inter non può fare a meno. Ed è proprio per questo che Simone Inzaghi ha deciso di gestirli durante il corso della finale contro la Fiorentina. Nella testa del tecnico nerazzurro, infatti c'è un disegno preciso, è un piano tattico ben chiaro che si chiama Champions League e porta il nome di Manchester City. La finale del prossimo 10 giugno infatti è la punta di un iceberg nerazzurro che potrebbe sancire una stagione indimenticabile.
Già sono due le finali vinte, altrettanti sono i trofei alzati al cielo con la Supercoppa Italiana conquistata contro il Milan e la Coppa Italia vinta contro la Fiorentina. Ora manca la partita più difficile e delicata, dove l'Inter partirà ovviamente da sfavorita ma dove Inzaghi dovrà dimostrare ancora di essere un bravissimo stratega. Proprio per questo non vuole fare a meno di Edin Dzeko: il bosniaco dovrà partire ancora una volta insieme a Lautaro Martinez per poter scardinare la difesa inglese ed è per questo motivo che contro la Fiorentina lo ha risparmiato non appena ha visto che comunque il bosniaco non era entrato in partita.
Comprensibile il fastidio di Dzeko, ma anche corretta la scelta di Inzaghi che sta preparando le vostre tattiche, si spera vincenti, proprio contro il fortissimo di Manchester City di Pep Guardiola che ha già vinto la Premier League si appresta a giocare la finale del derby di Manchester per la Fa Cup. Alla ricerca di un Triplete proprio a Istanbul per fare l'ultimo sgambetto all'Inter, che a sua volta dopo la Supercoppa la Coppa Italia, proverà a fare tris con la Champions League, un trofeo magico che manca ai nerazzurri dal famoso 2010. Quando furono proprio i nerazzurri, nella straordinaria notte di Madrd, a fare a loro volta uno storico Triplete.