Dzeko carica l’Inter nella sfida alla Juve: “Punti pesanti. Non importa come, basta che si vinca”
Edin Dzeko non sta facendo rimpiangere Lukaku ed è già molto per chi è stato chiamato quasi all'ultimo e ha dovuto immediatamente dimostrare ancora una volta il proprio peso specifico. Enorme nelle dinamiche offensive dell'Inter di Inzaghi che ha trovato nel bosniaco un elemento insostituibile, già capocannoniere della squadra e trascinatore. L'ex Roma non si nasconde e rilancia la sfida, alla vigilia del derby d'Italia delle "deluse": Inter e Juventus sono già in ritardo in classifica e in caso di ulteriori punti persi, il cammino diventerebbe ancora più difficile.
Se dimostreremo di essere i campioni d'Italia e giocheremo come i campioni d'Italia, non per noi ma per la squadra, allora potremo vincere. Poco importa come: con una strategia offensiva o difensiva. Basta che si vinca.
Parole che rimbombano alla vigilia del Derby d'Italia di domenica sera che si disputerà con tutte le altre partite concluse e una classifica ben delineata che metterà ancor più ansia da prestazione per ottenere il massimo risultato. Dzeko, che partirà ancora una volta al centro dell'attacco di Inzaghi sa che lo scudetto non si vince a ottobre o a novembre ma sa pur sempre che il tricolore è cucito sulla maglia che indossa: "Non c'è molto da inventare, è una gara decisiva per i punti e dovremo riuscire a neutralizzare la loro arma migliore, ovvero il contropiede. Non possiamo perdere altri punti, tutto diverrebbe più complicato per recuperare in classifica".
Bravissimo il Napoli, le ha vinte tutte. Ma basta un niente, basta una scintilla per ritornare lassù
La scintilla è il gol, che è pane per il bosniaco affascinato dalle scelte di Inzaghi, il "fratello maggiore" con cui si trova a meraviglia in un gioco votato all'attacco: "Siamo molto propositivi, attacchiamo a pieno regime, per questo subiamo troppo e qui dobbiamo migliorare. Ma insieme al City di Mancini, quest'Inter pensa ad attaccare" sottolinea Dzeko alla Gazzetta. Per poi tornare sul grande confronto, con Lukaku, di cui ha preso la maglia e il ruolo
Io guardo avanti, lui qui ha fatto cose importanti, ha portato uno scudetto insieme a Conte. Poi ha fatto le sue scelte ma l'Inter gli deve essere riconoscente, deve dirgli grazie