Dybala spedisce la Juve in Conference e un calciatore bianconero lo festeggia: tifosi increduli
Una ventina di minuti, 23 per la precisione. Tanto è durata la possibilità della Juventus di scavalcare la Roma all'ultima curva e piazzarsi davanti in classifica, occupando quel sesto che sarebbe valso la qualificazione in Europa League. Invece no, il karma, il dio del pallone, la dea bendata che s'è voltata altrove o chissà che altro ancora hanno voluto che le cose prendessero una piega differente. A finire settima e in Conference è la squadra di Massimiliano Allegri, che senza quel -10 avrebbe chiuso tra le prime quattro sacrificando il Milan (salvatosi solo per la penalizzazione degli avversari).
Che la giochi o meno lo deciderà la Uefa: nelle prossime settimane (con ogni probabilità dopo la finale di Champions a Istanbul) comunicherà se punire i bianconeri e quale sanzione infliggere loro. Solo una multa, con tanto di detrazione agli introiti, oppure provvedimenti più severi fino all'esclusione dalle coppe per una/due stagioni? In un modo o nell'altro, serve ripartire da zero e iniziare una nuova era.
A Torino null'altro possono fare che attendere il verdetto e agire di conseguenza. Quello arrivato dal campo è amarissimo, in fondo al bicchiere del campionato ci sono scorie che un aruspice interpreterebbe come cattivo segno. E se di mezzo c'è Paulo Dybala è facile, facile l'associazione con la nemesi sportiva che ha fatto lo sgambetto alla ‘vecchia signora' mentre stava per scendere l'ultimo gradino.
La rete segnata al 91°, in pieno recupero, dall'argentino ha ristabilito le gerarchie in graduatoria dopo il guizzo di Chiesa al 68°: quel pianto a dirotto con il quale aveva salutato Torino è divenuto urlo di gioia all'Olimpico. "Questo è il calcio", gli aveva detto Matic per consolarlo dopo Budapest e una finale persa ai rigori col Siviglia. "That's football", è la legge spietata del calcio che non conosce patteggiamenti e nessuno risparmia, non fa differenza che tu sia un grande o un piccolo club.
Si conclude qui una stagione bellissima, piena di emozioni, con una squadra, una società ed uno staff eccezionale, i tifosi, che mi hanno fatto rimanere di stucco dal primo giorno che sono arrivato fino a stasera. Non ci sono parole per quello che avete fatto per me e per voi stessi.
È solo la prima parte delle parole scelte dalla Joya per comporre il messaggio condiviso su Instagram nel quale appare orgoglioso mentre grida tutta la propria soddisfazione. Un'immagine all'antitesi del calciatore distrutto dal dolore nell'ultima all'Allianz Stadium.
Uniti siamo arrivati fin qui e ce la siamo giocata fino all’ultima goccia di sudore, be' ragazzi che dire quest’obiettivo è stato raggiunto, ringrazio ancora tutti per quest’anno stupendo. Forza Roma.
E se la riflessione di Dybala è come rigirare il coltello nella piaga, la replica di Angel Di Maria in calce fa anche più male ai sostenitori bianconeri (mentre esalta quello giallorossi). Tre emoticon fiammeggianti è la risposta del Fideo a Torino è in rotta di collisione con l'ambiente, come sottolineato anche dalle sortite social della consorte per mettere a tacere gli haters, gli odiatori sociali che danno la colpa al marito se le cose sono andate male, malissimo. "Sbrigati a venire alla Roma", gli scrivono i fan capitolini che sognano un'accoppiata sudamericana là davanti. "Vieni a fare un annetto a Roma non te ne pentirai!!!", aggiunge un altro. Tutte le strade portano a Roma, quelle del mercato a volte prendono direzioni inattese.