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Dybala immerso nel mondo Roma, la Juventus è solo un ricordo: “Cambiare aria mi ha fatto bene”

Paulo Dybala ha rivelato per la prima volta cosa gli ha detto Mourinho per convincerlo ad accettare la corte della Roma in occasione del loro primo contatto: ‘Ora devi farlo per me’.
A cura di Vito Lamorte
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Paulo Dybala sta tornando ai suoi livelli calcistici e per questo motivo Lionel Scaloni ha deciso di richiamarlo con la nazionale argentina. Il Mondiale in Qatar si avvicina e il DT della Seleccìon vuole avere le idee chiare in merito alla lista che dovrà stilare tra qualche settimana per tentare l'assalto al titolo che manca dal 1986.

Il suo approdo alla Roma è stato importantissimo perché adesso la Joya si sente nuovamente il leader tecnico di una squadra di prima fascia e non un calciatore che avrebbe dovuto adattarsi agli altri per avere il suo posto in campo. Domenica con l'Atalanta non ha giocato per un problema muscolare e anche di questo ha parlato ai microfoni di ESPN Argentina, soffermandosi sulle sue condizioni fisiche e delle voci che si erano rincorse nelle scorse ore sul fatto che avesse risposto lo stesso alla convocazione nonostante questo infortunio: "Domenica avevo un affaticamento, sentivo che non ero al 100% e i medici lo sapevano. Era necessario saltare una partita prima di saltare un mese. Lo hanno capito, per fortuna poi i risultati degli esami sono andati bene".

La Joya ha parlato del suo ultimo anno alla Juventus, nel corso dell'intervista rilasciata a TyC Sports prima delle amichevoli contro Honduras e Giamaica che verranno disputate negli Stati Uniti: "Purtroppo l'anno scorso ho avuto diverse interruzioni per alcuni infortuni alla Juventus e non ho potuto avere continuità oltre al fatto che i miei numeri, per via dei minuti giocati, erano molto buoni. L'essere rimasto senza contratto ha fatto nascere un intero dubbio creato su quello che stava succedendo con il mio livello calcistico . È stato inaspettato  perché avevo un accordo da rinnovare, ma poi le cose sono cambiate da parte del club e dell'allenatore, che aveva un nuovo progetto. Oggi Mourinho mi ha aperto le porte per hanno la possibilità di raggiungere la Roma".

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L'attaccante argentino ha anche svelato un aneddoto particolare riguardante la scorsa stagione che poi è stato determinante affinché lui accettasse la corte dei giallorossi. La Joya ha svelato questo particolare che non tutti conoscevano: "A Roma con la Juve stavamo vincendo 4-3 e l’allenatore mi ha tolto. Mourinho si è avvicinato alla panchina per salutarmi e mi dice: «Sei un fenomeno». Questo episodio mi è rimasto in testa, ma non potevo sapere poi cosa sarebbe successo con il rinnovo alla Juve".

Dybala ha confessato che Mourinho in occasione della sua prima telefonata per mettere le basi della trattativa gli ha ricordato quell'episodio e poi lo ha convinto utilizzando ben sei parole: "Quando poi mi ha chiamato la prima volta, lui mi ha chiesto se mi ricordavo di quel momento. E io: «Certo, come potrei scordarmene. È stato un onore». Poi mi ha detto: «Bene, ora devi farlo per me. Mi ha chiamato anche nei giorni successivi ed è stato facile decidere. Lavorare con lui è facile. Con lui parlo di tutto, conosce tutti i giocatori, da quelli di élite alla terza categoria. Ha un gruppo di persone che lavora benissimo. Di Mourinho mi ha sorpreso l’umiltà che ha, tratta tutti allo stesso modo. Certe volte può dare un’immagine diversa per quello che si vede in campo. Poi l’ho visto anche arrabbiato… Sono molto felice alla Roma, quando uno si trova bene è più facile".

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In merito all'accoglienza dei tifosi della Roma e alla sua nuova centralità in squadra ha affermato: "Gli ultimi anni alla Juve non sono stati facili, cambiare aria mi ha fatto bene. Mourinho mi ha chiamato e in pochi minuti ho deciso. Lui come anche il ds mi hanno parlato del progetto e della voglia di continuare a vincere come hanno fatto lo scorso anno. Essere protagonista in una squadra così mi aiuta tanto. L’accoglienza dei tifosi? È stato insolito. Quando entri allo stadio sei con i compagni, lì ero da solo. Non mi era mai capitato. Il tifoso della Roma è simile a quello argentino per quanto riguarda la passione. Diverso dall’ambiente della Juve, più simile a quello argentino. Hanno una pazzia bella: sento questo affetto, per loro viene prima la Roma che la famiglia. Vivono il calcio come noi”.

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