Dybala-Icardi, Bernardeschi-Romagnoli, Alex Sandro-Emerson: perché la Juve pensa a questi scambi
Mentre è impegnata nell'imprescindibile compito di mettere al sicuro un posto per la prossima Champions League – avendo ripreso la marcia in campionato col doppio successo su Napoli e Genoa – la Juventus è alle prese anche con scelte fondamentali per il futuro, in primis il tormentato rinnovo di Paulo Dybala.
La ‘Joya' quest'anno ha potuto dare un contributo limitato per via dei problemi fisici, ma parliamo dell'MVP in carica della Serie A, un giocatore di 27 anni all'apice della carriera. Quanto la situazione sia in stallo lo dimostrano le parole di Fabio Paratici prima del match contro il Genoa, quando gli viene chiesto della trattativa con l'entourage di Dybala: "Non possiamo dimenticarci del momento che stiamo vivendo e il riferimento non è solo al mondo del calcio. Serve un senso di responsabilità in tutte le mosse che facciamo, è importante fare attenzione".
Lo scenario che vede il club bianconero accontentare le richieste dell'argentino – che vorrebbe un robusto aumento rispetto agli attuali 7 milioni stagionali per sfondare i 10 – al momento sembra il meno probabile, e tuttavia bisogna trovare una soluzione entro la prossima estate, visto che Dybala andrà a scadenza nel giugno 2022, con tutte le nefaste conseguenze del caso per la Juve, incluso lo spettro che si accasi altrove a zero, con l'Inter di Marotta in prima fila.
Ecco dunque le voci sempre più insistenti di uno scambio imbastito col PSG per portare Mauro Icardi a Torino: due giocatori di età e valore vicini, con una valutazione molto alta, operazione che per questo potrebbe portare una plusvalenza altrettanto alta e far respirare il boccheggiante bilancio del club di Agnelli. È un punto quest'ultimo che sarà centrale nella strategia di mercato della Juve nella prossima sessione, così come lo è stato nelle ultime, vedasi lo scambio Pjanic-Arthur l'estate scorsa ma anche le operazioni minori che hanno visto i bianconeri scambiare calciatori giovani senza che girasse un euro, ma solo plusvalenze.
Insomma le esigenze tecniche devono andare a braccetto, per non dire essere subordinate, con quelle di bilancio. La perdita a dicembre 2020 era già di 113,4 milioni e la chiusura a giugno prevede un segno meno ancora più robusto, visto che la pandemia ha continuato a tagliare gli introiti del mondo del calcio, né i bianconeri sono riusciti ad andare avanti in Champions, mettendoci una pezza con gli incassi derivanti. Fabio Paratici dunque non ha molti margini di scelta: plusvalenze, plusvalenze e ancora plusvalenze, derivanti da compravendita di calciatori. E poiché la pandemia vale per tutti e non è certo facile trovare club che siano disposti ad acquistare cash i campioni bianconeri, ecco che diventa fondamentale la strategia degli scambi: non arrivano soldi da mettere in cassa – non è quello il problema principale per un club solidissimo come la Juve – ma degli importantissimi segni più da inserire nel bilancio, condizione necessaria come si sa per essere ammessi alla varie competizioni.
Oltre a Dybala, la Juventus ha diversi pezzi grossi che rispondono perfettamente ai requisiti richiesti, ovvero valore di mercato ancora alto, superiore a quello ammortato. Ecco dunque avanzare l'ipotesi di scambio tra Bernardeschi e Romagnoli col Milan, così come si parla di un'analoga operazione col Chelsea che vedrebbe coinvolti Alex Sandro e Emerson Palmieri: tutti affari che porterebbero decine di milioni di plusvalenze per la Juve (ma anche per gli altri club coinvolti, ci guadagnano tutti). Una situazione non facile per la società bianconera, ma anche per molti altri top club in Europa.
Un capitolo a parte merita Cristiano Ronaldo, campionissimo sul campo ma anche fardello pesantissimo per il medesimo bilancio coi suoi 31 milioni netti che andrà a guadagnare anche nella sua ultima stagione di contratto. A meno che non succeda qualcosa che disegni uno scenario diverso: ma anche in questo caso – anzi più che mai, visto il calibro e le ambizioni del giocatore coinvolto – occorre che tutti siano d'accordo, ovvero abbiano qualcosa da guadagnare. Nessuno regala o lascia sul tavolo niente.