Dybala è il passato, la Juventus ha già la coppia del futuro: “Siamo di nuovo insieme”
Dusan Vlahovic accanto a Paulo Dybala, seduti l'uno affianco all'altro sul prato dell'Allianz Stadium al termine della partita di campionato contro la Lazio. In quell'immagine c'era anche un altro messaggio che entrato nel corredo accessorio di commozione struggente dell'argentino: quell'ideale passaggio di consegne, la parola fine su un'esperienza lunga sette anni, nuovi equilibri che là davanti la Juventus sta ridisegnando. Non ci sarà più Morata, molti indizi conducono ad Angel Di Maria e soprattutto si attende il ritorno di Federico Chiesa dall'infortunio che ha pesato come un macigno sull'Italia e sulla stagione dei bianconeri, togliendo anche un riferimento al serbo con il nazionale Azzurro aveva stabilito un feeling particolare in maglia viola.
Si ripartirà (anche) da loro, dalla coppia che aveva fatto sognare Firenze e la Fiorentina. Dinamismo, talento, fisicità: c'è tutto nel tandem che consegnerà agli almanacchi l'era della Joya e ne raccoglierà il testimone. Proverà con i gol e i risultati a far dimenticar in fretta la tristezza in fondo al cuore dei tifosi per l'addio del ‘vecchio dieci'. Il post in cui il sudamericano si diceva spiazzato dalla decisione del club perché si aspettava di "restare a lungo", il pianto a dirotto, le lacrime, il saluto ai tifosi fino alla non convocazione in occasione della gara del Franchi contro la Viola: è finita così per Dybala che adesso dovrà decidere dove andare, qual è l'offerta migliore per sé.
Si volta pagina, adattarsi ai cambiamenti nella vita è tutto. Vlahovic stesso se n'è accorto, sperimentando sulla propria pelle cosa significano ambizioni maggiori, pressione superiore, mentalità vincente, esigenza di essere sempre al top per giocare a un livello di competitività superiore. Finora gli è mancato qualcosa. Ci fosse stato anche Chiesa chissà come sarebbe andata… magari avrebbe beneficiato di opportunità e un'alternativa di gioco in più.
A Firenze hanno giocato abbastanza insieme per conoscersi, capire movimenti reciproci. Adesso hanno la strada spalancata davanti per riprendersi tutto quello che (anche) la malasorte ha tolto loro. "Abbiamo condiviso tre anni alla Fiorentina e per fortuna siamo di nuovo insieme – le parole dell'attaccante durante il suo intervento al Salone del Libro di Torino -. Si è infortunato quando sono arrivato, spero torni il prima possibile. Speriamo di ritrovare la nostra intesa sul campo che è rimasta a Firenze. Lo conosciamo come calciatore. Non vedo l'ora di giocare con lui, per scendere in campo, lottare e vincere insieme".