Duro confronto tra Friedkin e Mourinho a telefono: il mercato della Roma al centro della discussione
Non tira una buona aria nell'ambiente Roma. La debacle in casa del Bodo/Glimt ha portato alla prima sconfitta in Conference League ma è il modo in cui è arrivata questa battuta d'arresto che preoccupa di più: il pesante 6-1 subito in Norvegia è un campanello d'allarme e a mettere il carico sono arrivate anche le parole durissime di José Mourinho nei confronti dei suoi calciatori. Il tecnico portoghese si è preso le responsabilità per le scelte fatte ma ha puntato il dito contro un gruppo di calciatori che lui non ritiene all'altezza della maglia giallorossa e nel post-partita ha dichiarato: “Se potessi giocare sempre con gli stessi, lo farei. Questo, però, è un grande rischio, c’è grande differenza di qualità tra un gruppo di calciatori e un altro gruppo, ho deciso che in questa fase era giusto fare questi cambi”.
Un messaggio che non è passato inosservato, né all'interno della squadra né della società. I primi a reagire sarebbero stati i calciatori, che dopo la sfuriata dello Special One avrebbero cercato di mettere un freno al clima di tensione e gli uomini che si sono spesi di più in questo senso sono stati Pellegrini e Mancini. I due calciatori simbolo dell'attuale rosa avrebbero rincuorato i giocatori più bersagliati dal tecnico (Kumbulla e Mayoral) e ribadito il concetto che la sconfitta non era solo colpa di pochi.
Discorso molto più complesso per i vertici societari, con i Friedkin che non hanno digerito le parole di Mourinho in tv e ai calciatori e si sono fatti subito sentire con il tecnico portoghese per capire la situazione. La proprietà del club giallorosso, che starebbe valutando la possibilità di risarcire i circa 400 tifosi che hanno seguito la squadra a Bodo, ha espresso telefonicamente la loro disapprovazione per il metodo usato e le parole di José dopo la sconfitta in Norvegia perché avrebbero preferito un confronto interno prima di mettere in cattiva luce chi non rientra nei piani.
L'allenatore portoghese, secondo quanto riportato da Il Messaggero, avrebbe calcato la mano sul fatto che mancano tre pedine importanti in questa squadra: un centrocampista centrale, un terzino destro e un difensore centrale. Tornano subito in mente i nomi fatti questa estate, come l'ipotesi Xhaka o l'idea di prendere Anguissa in prestito, per il quale Pinto sarebbe stato frenato dalla proprietà perché prima di acquistare c'era bisogno di fare partire uno tra Villar e Diawara.
Dopo due sconfitte consecutive ora la Roma deve reagire e mostrare il suo carattere in un momento difficile. Intanto la società è pronto all'aumento di capitale, previsto da 210 milioni, e a gennaio dovrebbero essere a disposizione 75 milioni per migliorare la rosa con un esterno destro di difesa e un centrocampista centrale. Lo Special One giovedì ha smentito e spiazzato Tiago Pinto, che poco prima aveva ribadito quanto fosse condivisa la linea all'interno del club giallorosso, ma da adesso in poi ognuno dovrà fare la propria parte per non vanificare un buon inizio di stagione.