Due giocatori della Juve rifiutano la contestazione e abbandonano i compagni: non gli importa
La Juventus sembrava aver iniziato con il piede giusto il match di Champions contro il Benfica. Dopo l'avvio arrembante con il gol del vantaggio di Milik, la Vecchia Signora aveva entusiasmato i tifosi fiduciosi in una prestazione rabbiosa dopo l'assai discusso pareggio contro la Salernitana. E invece tutto è andato a rotoli con il Benfica che con merito, prima ha pareggiato e poi è andato addirittura a vincere, complicando e non poco il cammino europeo della squadra di Massimiliano Allegri.
L'importanza della posta in palio infatti era altissima, soprattutto dopo il ko dell'esordio contro la corazzata PSG favoritissima per chiudere il girone al primo posto. Fondamentale dunque non sbagliare proprio contro un Benfica considerato l'avversario numero uno per la qualificazione alla fase ad eliminazione diretta come potenziale seconda. E invece ecco il flop, arrivato ancora una volta con l'incapacità di confermare con il passare dei minuti un avvio convincente. Questa volta i tifosi non hanno gradito, e la pazienza sembra essere già finita.
A fine gara è andata in scena la contestazione a suon di fischi, nei confronti della squadra, del tecnico apparso anche in confusione nel post-partita, e anche della società. Tutti sul banco degli imputati per un avvio di stagione al di sotto delle aspettative e per evitare che prosegua come nel recente passato. A preoccupare infatti non è solo ovviamente il risultato, ma anche la prestazione tutt'altro che all'altezza della situazione per una Juventus messa sotto da un Benfica molto più organizzato. La confusione sembra evidente, con un clima di sfiducia che riguarda anche le scelte di Allegri come confermato dal labiale di Di Maria, che chiede a Milik dopo il 90′ perché sia stato sostituito.
La squadra comunque ha deciso di recarsi sotto la curva e metterci la faccia, in questo momento delicato. Bonucci e compagni sono stati ricoperti di fischi e di cori, per una scena inedita all'Allianz Stadium. Un gesto sicuramente che conferma la consapevolezza di non essere stati all'altezza, fatto con la volontà quasi di scusarsi nei confronti di chi non sta facendo mancare il proprio sostegno. C'è stato però chi, non ha seguito i compagni, decidendo così di non partecipare a quella che è sembrata quasi un'ammissione di colpa.
Si tratta di Paredes e Di Maria, che hanno assunto un atteggiamento particolare. I due argentini, tra gli ultimi arrivati, hanno infatti preso prima di tutti la via degli spogliatoi, senza il "confronto" con la curva. Se Paredes si è girato e lentamente ha iniziato a fare il percorso inverso a quello della squadra, Di Maria più distante lo ha seguito. Una situazione che non è sfuggita ai tifosi, con le immagini che hanno fatto capolino sui social diventando virali.
Tanti sostenitori della Juventus hanno esternato il proprio disappunto nei confronti dei due calciatori, che pur essendo a Torino da poco dopo un lungo corteggiamento, sono considerati già due punti fermi della nuova Juventus. Per questo ci si sarebbe aspettato un comportamento più consono e un'assunzione di responsabilità da leader insomma del gruppo. Insomma sarebbero dovuti essere in prima fila, proprio come Bonucci, a confermare tutto il loro spessore. E invece ecco il ritorno negli spogliatoi, anticipato rispetto alla squadra, a sottolineare quasi una sorta di menefreghismo. Insomma non tira una buona aria nell'ambiente bianconero.