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Drinkwater nell’ufficio di Sarri, non poteva crederci: “Tu sei pazzo, è una barzelletta”

Danny Drinkwater ha raccontato cosa accadde quando Maurizio Sarri lo convocò nel suo ufficio al Chelsea. Il centrocampista non riuscì a trattenersi: “Tu sei pazzo”.
A cura di Paolo Fiorenza
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C'è un prima e un dopo nella carriera di Danny Drinkwater e ha anche un nome e un cognome: Maurizio Sarri. L'incontro tra il centrocampista inglese e il tecnico italiano, quando quest'ultimo approdò al Chelsea nel 2018, ha messo di fatto la parola fine al Drinkwater che avevamo apprezzato nel meraviglioso Leicester campione d'Inghilterra due anni prima con Ranieri. Il racconto del faccia a faccia tra il calciatore, allora 28enne, e l'allenatore reduce dall'esperienza al Napoli restituisce l'incredulità e la tensione di quei momenti.

Drinkwater nel 2017 aveva lasciato il Leicester per il Chelsea assieme al collega di reparto N'Golo Kanté, un trasferimento pagato oltre 40 milioni di euro dai Blues. Dopo una prima stagione in cui, complice anche un infortunio, aveva raccolto solo 22 presenze (vincendo una FA Cup), il centrocampista nato a Manchester si trovò di fronte a una situazione inattesa, che avrebbe cambiato per sempre la sua carriera e di riflesso la sua vita. Al Chelsea arrivò Sarri e decise che Drinkwater non fosse adatto al suo calcio, prima di metterlo direttamente alla porta poco prima della fine del calciomercato estivo. Un ‘invito' cui Danny reagì con veemenza nel colloquio a quattr'occhi col tecnico.

Drinkwater faccia a faccia con Sarri, non riuscì a trattenersi: "Tu sei pazzo"

Cosa accadde quel giorno lo ha raccontato lo stesso Drinkwater al podcast di Rio Ferdinand, premettendo che qualcuno aveva cercato di aprirgli gli occhi sul nuovo scenario che si stava delineando: "Mi ricordo che Azpilicueta cercò di avvisarmi. Eravamo nella preseason con Sarri, quindi a centrocampo c'ero io con Fabregas, c'era Kovacic, c'era Kanté, e stavano cercando di prendere Jorginho. Azpi mi fa: ‘Drinks, se portano Jorgi, e lo faranno, lo vogliono, devi pensare a cosa vuoi fare qui'".

"L'inglese di Sarri, quando è arrivato, non era il massimo… – ha continuato Drinkwater – Era l'ultimo giorno della finestra di mercato. Mio figlio aveva un anno a quel punto, quindi avevo anche cose fuori dal campo su cui mi stavo concentrando. Zola è venuto a trovarmi e mi ha detto: ‘Drinks, il mister vorrebbe vederti.' E io: ‘Sì, fantastico, perfetto.' Non mi aspettavo nulla. Sono andato da lui e mi fa: ‘Penso che dovresti andare in prestito.' E io: ‘Cosa? Che ore sono?'. Gli ho detto: ‘Ho un'ora per trovare una squadra, che vuoi dire?'. E lui: ‘No, ce ne sono un sacco… ho una squadra di Serie A, un sacco di squadre che chiedono di te'. Io: ‘No, no, non vado fuori dall'Inghilterra, sei pazzo?'. Avevo appena avuto un bambino, sono un calciatore ma sono un padre, non sarei andato da nessuna parte. E lui: ‘Beh, potresti essere frustrato'. E io: ‘Beh, sarò frustrato, no? Questa è una barzelletta'".

Sarri peraltro mantenne la ‘promessa': quell'anno, sotto la sua gestione, Drinkwater giocò una sola volta col Chelsea, poi sarebbe stato prestato a Burnley e Aston Villa (giocando pochissimo), prima di tornare a Londra e scendere in campo solo nella squadra Under 23 dei Blues nella stagione 2020/21. Poi ancora un paio di prestiti, prima in Turchia al Kasimpasa e poi in Inghilterra al Reading, prima di lasciare definitivamente il Chelsea alla scadenza del suo contratto nell'estate del 2022. Rimasto senza squadra, Drinkwater si è ritirato un anno dopo, ma dello straordinario polmone di quello straordinario Leicester non era rimasto più niente da tempo.

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