Dries Mertens medita il ritiro: “Nella testa ho 25 anni, il mio corpo dice un’altra cosa”
Magari, gli sarebbe piaciuto chiudere la carriera a Napoli. Dries "Ciro" Mertens appende le scarpette al chiodo con la maglia del Napoli addosso: scene da copione romanzato che ha sullo sfondo il diorama bellissimo a cui s'era abituato gettando lo sguardo oltre la balconata di Palazzo Donn'Anna.
Invece no. Il mercato, le strategie aziendali (oltre che tecniche) hanno strade spesso diverse, fanno lunghi giri e non è detto che poi ritornino come certi amori. Quello tra l'attaccante belga e la città partenopea, ancora imbandierata per lo scudetto, resiste.
Nella storia del club ci è entrato a buon diritto, lo dicono le giocate e i gol realizzati: 148 in 8 stagioni, nessuno ha fatto meglio in maglia azzurra. Porterà con sé questa piccola gioia nel baule della carriera che nel Golfo è arrivata all'apice. È mancata solo la consacrazione con la vittoria del titolo tricolore accarezzato, sfiorato, maledetto e perso in albergo. Ma ha conquistato quello che lo rende immortale: l'affetto del suo popolo che non lo ha dimenticato.
"Quest’anno compirò 37 anni ". È la frase che echeggia dalla Turchia, anticamera di un annuncio serio, meditato. Perché deve essere proprio vero che vedi Napoli e poi muori (in senso metaforico). "Nella mia testa ne ho 25, ma il mio corpo dice il contrario. Penso che questa sarà la mia ultima stagione. Voglio provare a realizzare altre cose nella vita".
A Istanbul, tra le fila del Galatasaray ha dato (e sta dando) tutto quel che ha ancora dentro ma non sarà mai come con Partenope. S'è tolto lo sfizio di vincere il campionato e anche adesso, agli albori della Champions, in quei preliminari che possono spalancarti le porte del sogno oppure lasciarti solo davanti alla tv a guardare gli altri, ha mostrato di che pasta è fatto. La rete realizzata nel terzo turno contro la Zalgiris è stato un capolavoro, un tiro al volo magnifico e letale.
"Mi diverto ancora ogni giorno. È stato strano giocare solo una partita a settimana l’anno scorso. Non ero abituato, perché quando perdi sei arrabbiato e vuoi andare alla prossima partita il prima possibile. Una settimana è tanto tempo. Abbiamo sempre giocato due partite a settimana al Napoli negli ultimi 9 anni, fino a marzo o maggio. Voglio farlo ancora".
Con la divisa della nazionale belga ha alzato le braccia al cielo per 21 volte in 109 convocazioni. Gli Europei del 2024 in Germania restano l'ultimo traguardo calcistico che potrebbe accompagnare la fine della grande avventura. "Ciro" Mertens è lì. Gli basta solo un cenno (del ct) ed è pronto.