Dopo Torino Inzaghi lo ha detto chiaramente: “Con un approccio così, non si lotta per lo scudetto”
Simone Inzaghi deluso per il pareggio di Torino contro i granata, in una partita che ha rischiato di perdere e che ha raddrizzato solamente al 93′ grazie al solito Sanchez, l'uomo della provvidenza n grado di togliere le classiche castagne dal fuoco. Ma non basta: il Milan è scappato a +4, al secondo posto c'è il Napoli e la Juventus è a -3, pronta ad azzannare al collo i nerazzurri per strappargli anche il terzo posto. Tutto ciò dimostra l'involuzione di una squadra che solamente un mese fa festeggiava il titolo di campione d'inverno.
La sensazione è che ci sia necessità di ricaricare le pile ma il tempo è tiranno e le pause non ci sono. Non c'è più la Champions League e per una rosa inferiore rispetto alla scorsa stagione è forse un bene anche se un danno in immagine e di soldi: "Sappiamo che potremo allenarci più e meglio" ha ammesso Inzaghi che se l'è vista brutta in una serata in cui ha salvato il salvabile, senza alcuna soddisfazione evidente. Condannando soprattutto l'atteggiamento di una squadra che non ha approcciato al meglio il match: "Così non si può lottare per lo scudetto, non mi è piaciuto il primo tempo per come siamo scesi in campo, poi abbiamo rimesso a posto le cose, ma adesso abbiamo dieci finali oltre al ritorno di Coppa Italia".
Un punto che ha smosso la classifica ma che ha evidenziato le difficoltà psicofisiche di un gruppo che appare sempre sull'orlo di una crisi di identità: "Abbiamo giocato tanto, può starci un calo fisico e mentale per i tanti impegni" ammette Inzaghi "abbiamo anche creato, meritavamo il pareggio prima di quando è arrivato". Poi sul rigore, il no comment per non entrare nel merito e incappare in eventuali squalifiche: "C'è l'arbitro in campo, la valutazione la lascio a lui non la faccio io per evitare problemi".
Infine, sulla scelta dei giocatori, i cambi e le scelte fatte anche ritornando sulla Champions: "Non abbiamo rammarichi, ma dobbiamo fare di più. Cambiare Sanchez a Liverpool? No, anche se ho un occhio di riguardo sugli ammoniti, ci stava dando tanto, sempre in partita, un giocatore che ci aveva fatto vincere anche in Supercoppa contro la Juventus".