Le carte segrete sugli affari della Juve con altri club in una valigetta: “Mi chiamavano anche di notte”
La valigetta contenente le side letter dopo il libro nero FP sul quale Federico Cherubini annotava le critiche alle operazioni dell'ex diesse, Fabio Paratici. Nell'inchiesta Prisma della Procura di Torino sulla Juventus la figura dell'ex segretario generale, Maurizio Lombardo, aggiunge altri elementi alla ricostruzione degli inquirenti sulle pratiche dei bianconeri per trovare il sistema così da quadrare conti a bilancio e rapporti con altre società.
Nell'audizione dinanzi al pm, Mario Bendoni, e alla Guardia di Finanza l'ex dirigente – ascoltato come persona informata sui fatti – ha raccontato tutto quanto gli è passato tra le mani fino a ottobre 2020, quando da un momento all'altro (e con suo grande stupore) venne "fatto fuori in cinque minuti" dopo 9 anni. Il motivo? Secondo una sua deduzione gli hanno voluto "tagliare la testa" perché, ligio ai regolamenti e alle procedure, avrebbe potuto essere da intralcio a una certa modalità di azione ("il 99 per cento delle volte gli agenti mi dicevano che io bloccavo le operazioni").
Lombardo ha chiarito quali fossero quei documenti che "era meglio non uscissero", che andavano custoditi gelosamente e con la massima sicurezza. Erano gli accordi messi nero su bianco ma non depositati. Carte talmente importanti da doverle tenere sempre con sé perché poteva capitare lo chiamassero anche di notte "per sapere cosa cosa c'era scritto. Erano tenute in una cartellina e ce l'avevo io in una valigia" che portava anche in vacanza.
Quegli atti dovevano restare segreti, non ufficiali. "Presumo perché impegnavano la società Juventus o la controparte", è la risposta data da Lombardo al pm che gli pone anche un altro quesito: perché non depositare in Lega quei documenti? "Altrimenti non si poteva registrare la plusvalenza".
Le sue rivelazioni diventano la chiave per aprire anche un'altra strada per imboccare il filone dei rapporti opachi con altri club che "hanno fatto un po' da banca" e in particolare quello relativo alle trattative condotte sotto traccia per le intese sul riacquisto dei calciatori mai depositate il Lega.
"L'Udinese ti ha fatto un po' da banca; ti ha permesso di fare plusvalenza, immettendo anche la clausola sulla decadenza dalla facoltà di acquisto", è l'esempio che fa Lombardo in riferimento all'operazione di riacquisto di Rolando Mandragora. Ma è solo uno dei tanti affari messi in piedi sotto l'egida di Fabio Paratici che "aveva smanie di onnipotenza, voleva acquistare giocatori anche tramite altre squadre per ostacolare le altre e mi chiamava anche di notte". E aggiunge che "dopo Marotta nessuna operazione teneva".