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Dopo anni arrivano le scuse a Higuain: “Siamo stati la macchina perversa che ti ha divorato”

L’annuncio dell’addio al calcio di Gonzalo Higuain è stato un segno di pace. I media argentini, che nei suoi confronti sono stati feroci, adesso riconoscono di aver sbagliato. Gli chiedono perdono e rendono grazia. Non è mai troppo tardi per farlo, ma certe ferite ti scavano fin dentro l’anima.
A cura di Maurizio De Santis
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Il Pipita chiuderà la carriera di calciatore a fine anno, quando scadrà il contratto con l'Inter Miami.
Il Pipita chiuderà la carriera di calciatore a fine anno, quando scadrà il contratto con l'Inter Miami.

Perdono e grazie. Il quotidiano argentino Olè usa queste due parole per chiedere scusa a Gonzalo Higuain per il trattamento che i media gli hanno riservato in tutti questi anni. L'annuncio del suo ritiro ha messo da parte ogni cosa. Finora non gli era stato mai perdonato di aver fallito quella rete che avrebbe forse cambiato il corso e l'esito della finale di Coppa del Mondo contro la Germania. Ed è stato massacrato.

Fu la partita del disastro perfetto, come se gli dei del calcio avessero scagliato la più potente delle maledizioni sul Pipita: segnò ma l'arbitro Rizzoli gli annullò la rete per fuorigioco, sbagliò un'occasione clamorosa poi venne sostituito a margine di un match dove s'era acceso a fiammate. Bruciò se stesso e si spalancarono le porte dell'Ade.

Gonzalo Higuain ha annunciato l'addio al calcio nei giorni scorsi. Nei suoi confronti i media argentini riconoscono di aver ecceduto nelle critiche.
Gonzalo Higuain ha annunciato l'addio al calcio nei giorni scorsi. Nei suoi confronti i media argentini riconoscono di aver ecceduto nelle critiche.

Eppure fu lui a portare la Seleccion tra le prime quattro dei Mondiali in Brasile: prese i Diavoli Rossi di Wilmots, la generazione d'oro del Belgio, e li mise nel sacco. Ma quella prodezza non bastò, passò sotto traccia nonostante avesse spinto l'Albiceleste verso la semifinale con l'Olanda, vinta ai calci di rigore. La sequenza videoclip s'interruppe bruscamente lì.

Pipita in gol contro la Germania nella finale dei Mondiali 2014 ma la sua rete venne annullata per fuorigioco.
Pipita in gol contro la Germania nella finale dei Mondiali 2014 ma la sua rete venne annullata per fuorigioco.

Il taglia e cuci della bobina riprese la narrazione sull'ex di River, Real, Napoli (che non gli ha reso omaggio), Juve, Milan e Chelsea e la consegnò in pasto alle critiche feroci che accompagnarono l'uomo e il giocatore trattato come un fallito, il peggiore al mondo. Stampa, tv, radio e la giungla dei social spolparono Higuain fino all'osso ("siamo stati la macchina perversa che lo ha divorato").

È toccato anche a Messi, giunto perfino sull'orlo delle dimissioni, e ad altri compagni di nazionale perché, per usare le parole del giornalista, "in un Paese dove tutto è sempre fallito, Higuaín ha fallito quando non avrebbe dovuto in quell'unica materia in cui un argentino non ti permette mai di fallire: il calcio".

Il ct Sabella sostituisce l'attaccante contro la Germania, sull'esito della Coppa peserà anche un'occasione fallita a tu per tu con Neuer.
Il ct Sabella sostituisce l'attaccante contro la Germania, sull'esito della Coppa peserà anche un'occasione fallita a tu per tu con Neuer.

Tutto spazzato via dalla veemenza dei commenti, dalla pressione quotidiana sulla vita (privata e sportiva) del Pipita, dalle allusioni alla sua presunta debolezza psicologica, alla mancanza di nerbo e personalità per essere davvero un campione. Come se l'Argentina non vincesse (o non avesse vinto) solo per colpa sua. Come se il quinto miglior marcatore della storia della sua nazionale dovesse espiare una condanna in terra da traditore della patria.

Emblematiche al riguardo sono le parole che Higuain ha scelto per descrivere questo aspetto della sua carriera. "Certe persone non hanno idea del danno irreparabile che causano facendo alcuni commenti – ha ammesso qualche giorno fa a Espn -. L'ho subito in prima persona, è mi ha ferito, ma avevo una famiglia alle spalle che mi ha portato avanti. Ci sono molti che non possono. Cinque secondi dietro un computer rovinano le persone. Il bullismo è all'ordine del giorno e diventa un peso che può causare la morte".

Non poteva spiegarlo con accenti migliori. Non poteva essere più chiaro e sincero di così. ‘Pipa' è l'esempio, chiosa Olè – di quel meccanismo infernale che può scatenarsi col battage mediatico. Gli chiedono perdono e rendono grazia. Non è mai troppo tardi per farlo, ma certe ferite ti scavano fin dentro l'anima. E fanno male.

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