Donnarumma sconcertato dalle parole di Galtier alla fine di Juve-PSG: non ci crede
Non avevano capito niente. Erano all'oscuro di tutto. Qualcosa dalla panchina avevano provato anche a urlare ma i calciatori del Paris Saint-Germain in campo giocavano contro la Juventus e credevano bastasse la vittoria per 2-1. Sì, pensavano che quel successo nemmeno tanto brillante a Torino fosse sufficiente a chiudere in vetta il Gruppo H e guadagnare la qualificazione agli ottavo di finale da testa di serie.
Credevano e sbagliavano. Era tutta un'illusione, vivevano in una dimensione parallela, del tutto ignari che il Benfica – consapevole della partita bloccata all'Allianz Stadium – stava facendo il diavolo a quattro ad Haifa contro il Maccabi. I portoghesi avevano una sola speranza per strappare ai francesi il primato nel girone: segnare una valanga di reti (finirà 1-6) per ribaltare la classifica avulsa e compiere l'impresa.
Lo fa un poco alla volta, rosicchiando al Psg tutto il vantaggio accumulato con la differenza reti: Gonçalo Ramos apre le marcature, Musa raddoppia, Grimaldo cala il tris, Rafa Silva serve il poker… incredibile ma vero, però servono ancora un altro paio di marcature per spodestare la squadra di Galtier e assicurarsi un'urna con qualche insidia in meno in vista degli accoppiamenti in tabellone.
A piazzare l'uno-due ci pensano Araujo e Joao Mario, lo fanno in cinque minuti tra l'88° e il 92° scollinando all'altezza del quinto criterio rivelatosi decisivo per determinare la classifica esatta in caso di arrivo a pari punti: il maggior numero di gol complessivi in trasferta premia i lusitani ed è una beffa tremenda per il Paris Saint-Germain.
"Non pensavamo di arrivare secondi, la Champions League è una competizione irrazionale – ha il tecnico dei transalpini nelle interviste del dopo gara -. Non so se è mai successo che il primato fosse deciso dai gol in trasferta… Ai ragazzi non posso rimproverare nulla".
Il tecnico, Galtier, ha un'espressione quasi funerea. Sa di aver gettato al vento una grande occasione. Sa che arrivare a Nyon da secondi può regalare incroci terribili con Bayern Monaco, Real Madrid, Manchester City e Chelsea oppure contro avversari temibili come Napoli, Tottenham e quel Porto che non muore mai.
Quando Donnarumma si avvicina a lui per stringergli la mano ne gela il sorriso con uno sguardo. Gigio era all'oscuro di tutto, forse nemmeno immaginava che ci fosse un'eventualità del genere. L'allenatore quasi sembra dirgli: c'è poco da essere contenti, abbiamo perso il primo posto nel girone spiegandogli perché. E va via a capo chino rimuginando.
"Non abbiamo avuto informazioni in campo, l’ho saputo dopo la partita – le parole del portiere della Nazionale a Sky -. Purtroppo è andata così ma l’importante era vincere. Poi chiunque affronteremo sarà una grande partita". Alla sensazione di aver sprecato tutto e al timore di ritrovarsi dinanzi un avversario molto duro Gigio replica mostrando apparente serenità: "Sarà un problema anche per i nostri avversari. Siamo tranquilli, affronteremo una grande squadra ma siamo pronti. Aspettiamo il sorteggio".
Le parole di Mbappé, invece, fotografano la situazione di incoscienza che hanno vissuto i francesi come fossero rinchiusi in una bolla. È stato lui a segnare il gol del vantaggio con uno strappo dei suoi, tutto classe e velocità. Ma è stato solo un lampo in una serata nel complesso grigia per la squadra. "Durante la partita non lo sapevamo, ma alla fine hanno cercato di avvertirci su cosa stava accadendo – ha ammesso l'attaccante a RMC Sport -. Ormai la gara era finita… non importa, ci siamo qualificati. Vincere non è bastato, adesso guarderemo il sorteggio e giocheremo senza timore contro chiunque".