Donnarumma panchinaro al PSG si già è pentito: la confessione agli ex compagni del Milan
No che non può essere felice Gigio Donnarumma di queste sue prime settimane al PSG: il miglior giocatore degli ultimi campionati Europei declassato a panchinaro dopo essere stato uno dei colpi più clamorosi del calciomercato estivo. Non erano certamente queste le aspettative del 22enne portiere stabiese quando aveva deciso di lasciare il Milan – senza che i rossoneri incassassero un euro – per cercare un miglioramento professionale ed economico a Parigi. Ed invece Pochettino lo ha spedito in panchina senza tanti complimenti, preferendogli il veterano Keylor Navas salvo che nelle due partite di Ligue 1 contro Clermont e Lione, quando il costaricano ha avuto un paio di turni di riposo.
Davvero troppo poco per uno dei candidati al prossimo Pallone d'Oro, o forse sarebbe meglio dire ormai ex candidato, visto che il suo attuale status di riserva non è ovviamente compatibile con un riconoscimento così prestigioso. Donnarumma non è contento e lo ha detto ad amici ed anche a qualche ex compagno del Milan, svela il Corriere della Sera. Gigio sognava ben altro palcoscenico e sentiva di meritarlo, dopo quanto messo in mostra tra i pali azzurri negli Europei trionfalmente vinti.
Tra le persone che condividono il malessere di Donnarumma c'è chiaramente anche Mino Raiola, deus ex machina dell'operazione PSG. Lui sicuramente pentito non è, alla luce del ricco stipendio che è riuscito ad assicurare al suo assistito – e dell'altrettanto ricca commissione che si è messo in tasca – ma qualche riflessione la sta già facendo. Qualora le attuali gerarchie nella porta del PSG venissero confermate, potrebbe tornare calda la pista che porta alla Juventus, a sua volta non molto contenta – eufemismo – del rendimento di Wojciech Szczęsny in questo avvio di stagione. La premessa perché l'avvicendamento tra i pali bianconeri vada in porto è la stessa che ha bloccato l'arrivo di Donnarumma nell'ultimo mercato, ovvero trovare qualcuno che si accolli i 7 milioni netti all'anno del contratto del polacco fino al 2024. Altrimenti non se ne farà niente, come confermato da Federico Cherubini qualche giorno fa, quando aveva escluso per politica societaria di avere "due portieri importanti nello stesso organico". Ragionamenti in corso alla Continassa: raramente una grossa occasione si presenta due volte.