Donnarumma non è quello che il PSG si aspettava: “Con i piedi non sa fare cose semplici”
Qual è il vero Donnarumma e, soprattutto, quale dei due sarà in campo contro il Bayern Monaco? In Francia il rendimento del portiere del Paris Saint-Germain è divenuto un caso oggetto di studio. Come interrogarsi sulla doppia del dottor Jekyll che si trasforma in mister Hyde cedendo al loto oscuro delle proprie pulsioni.
Al numero uno della Nazionale, 24enne, sono state spesso fatali in Champions e, oggi che la squadra di Galtier deve fare l'impresa in Germania per restare ancora in Coppa, raffigurano ombre inquietanti. Perchè? Si chiedono i media transalpini, che un tempo spiegavano le prestazioni dell'ex milanista con la prima motivazione plausibile: il dualismo con Navas gli toglie serenità.
Adesso che il costaricano non c'è più le perplessità sono altre, mettono in discussione tutto, minano la fiducia e il biglietto da visita col quale s'era presentato a Parigi. Sopra c'erano impresse le prodezze degli Europei, in particolare le parate che ai rigori ammutolirono Wembley ricacciando in gola agli inglesi quel "it's coming home" che erano certi avrebbe scandito la vittoria del trofeo. Invece no, fu "it's coming Rome" ma da allora Donnarumma non è stato più lo stesso.
Incredibile lo svarione compiuto nella scorsa edizione della Champions con Benzema, al cospetto del Real, per il quale disse "non mi sento in colpa". Altrettanto grottesco è l'errore che quest'anno ha spianato la strada ai bavaresi nel match di andata: prese un gol imbarazzante poi diede il meglio di sé, lasciando tutto l'ambiente a dibattersi sulle sue reali potenzialità. È quello delle notti magiche della Nazionale oppure quello che fa dannare per le indecisioni tanto in campionato quanto in Europa? L'uno e l'altro, forse.
Tutto fuorché quel giocatore che – secondo le migliori intenzioni dei francesi – avrebbe dovuto costituire uno dei punti di forza della squadra: il portiere che dà sicurezza ai compagni, l'ultimo baluardo che sai essere lì a metterci le mani grandi e il corpo da corazziere. Invece no, viene percepito in maniera differente.
Le parole dell'ex allenatore dei portieri del Chelsea, Christophe Lollichon, lo distruggono. Il quotidiano L'Équipe focalizza l'attenzione su alcuni concetti. "Penso che Donnarumma sia regredito rispetto all'Europeo. La sua lettura del gioco non mi piace perché non agisce mai d'anticipo e con i piedi non riesce a realizzare cose semplici. E i compagni di squadra lo sanno".
Non finisce qui, l'ex Blues parla di Gigio come un portiere che non è mai stato iper-esplosivo, lo descrive un po' maldestro nei movimenti perché dà l'impressione "di essere in difficoltà a causa della sua altezza".