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Donnarumma fa impazzire Luis Enrique, sfuriata plateale in panchina: Gigio non ha capito

Le urla e la mimica del tecnico del Psg spiegano bene perché ce l’ha con il portiere della Nazionale. La sequenza delle immagini mostrare da Prime Video è eloquente nonostante la squadra sia in vantaggio per 4-0: “Tienila giù!”, gli grida.
A cura di Maurizio De Santis
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La sfuriata di Luis Enrique contro Gianluigi Donnarumma.
La sfuriata di Luis Enrique contro Gianluigi Donnarumma.

"Tienila giù! Tienila giù!". Alla fine del primo tempo il Paris Saint-Germain sta vincendo 4-0 sul campo del Lione ma Luis Enrique è una furia. Abbandona la propria postazione in panchina, scende lungo le scale con la fretta e la rabbia di chi ha qualcosa dentro da urlare e sta per esplodere, arriva sulla linea laterale, sbraccia, si dimena, alza la voce. È stizzito, ce l'ha con il suo portiere, Gianluigi Donnarumma.

Perché? Ha preferito il rilancio lungo alla gestione e al controllo della palla, magari passandola a un compagno più vicino. Una scelta che la situazione di gioco non richiedeva e, più in generale, al tecnico spagnolo non piace poiché predilige portieri che sappiano usare i piedi e siano abili abbastanza da partecipare all'azione col palleggio. Nel dopo gara l'ex ct delle Furie Rosse smorzerà quell'episodio parlando di "contesto di gioco normale, su cui abbiamo lavorato e sul quale dobbiamo migliorare" aggiungendo che Gigio "è un giocatore di livello mondiale e ha tutta la mia stima".

La reazione rabbiosa del tecnico spagnolo: non gli è piaciuta la scelta del portiere.
La reazione rabbiosa del tecnico spagnolo: non gli è piaciuta la scelta del portiere.

Frasi che non dissolvono tutte le forti perplessità su un rapporto non idilliaco. La questione non è di tipo caratteriale né di feeling che non è scoccato. No, c'entrano riflessioni meramente tecnico-tattiche, d'interpretazione del calcio che non sembra essere nelle corde del numero uno della Nazionale e trovano riflesso nelle richieste estive dell'allenatore: voleva un estremo difensore che fosse bravo (anche) a giocare coi piedi.

Ecco perché è stato ingaggiato Arnau Tenas, ex Barcellona. È un prodotto della ‘Masia' catalana, ha 22 anni e un futuro spalancato dinanzi a sé, è un elemento di ‘costruzione' con il quale ‘Lucho' non ha alcun bisogno di gesticolare in maniera palese e sbraitare per fargli capire come trattare la sfera.

L'ex ct della Spagna torna in panchina e si sfoga con i collaboratori.
L'ex ct della Spagna torna in panchina e si sfoga con i collaboratori.

La sequenza delle immagini mostrare da Prime Video è eloquente, non ha bisogno di molte spiegazioni. Da un lato c'è la squadra euforica per il poker di reti che ha messo in ghiaccio la partita. Dall'altro c'è un allenatore che se la prende in maniera plateale con il suo portiere che con quel tiro ha consegnato la palla agli avversari.

Oltre alla mimica in sé, a colpire è anche il gesto successivo che fa Luis Enrique dopo il rimprovero: si gira, va verso le scale che conducono al box e scalcia in malo modo una borsa frigo. Poi sale, si accomoda e, spazientito, si sfoga con uno dei suoi collaboratori. Aveva già dato a Donnarumma istruzioni precise a inizio match e non vederle messe in atto l'ha fatto trasecolare.

La sfuriata del tecnico iberico non poteva passare di certo inosservata e, quando l'inviato di Prime Video a bordo campo l'ha raccolta e spiegata, ha soffiato sul fuoco che cova sotto la cenere. Il riferimento è alle incertezze che costarono care nei quarti di finale di Champions (2021-2022) contro il Real Madrid.

Donnarumma (in questa edizione della Coppa tornerà a San Siro col Psg, inserito nello stesso girone del Milan) non fu pronto nel giocare la palla, esitò abbastanza da concedere a una ‘vecchia volpe' come Karim Benzema di fare propria la sfera con molto mestiere, di ‘fisico' (come si dice in gergo) ma senza commettere fallo, e propiziare un gol pesantissimo in chiave qualificazione.

L'allenatore ha idee differenti, preferisce un portiere che sappia giocare la palla anche coi piedi.
L'allenatore ha idee differenti, preferisce un portiere che sappia giocare la palla anche coi piedi.

Un episodio per certi aspetto controverso, nel quale l'intervento del francese non fu proprio cristallino, ma che per molti osservatori venne ritenuto responsabilità di Gigio, in quell'occasione maldestro nella valutazione dei tempi dell'uscita e della gestione della palla. E quando sarà di nuovo al Meazza avrà anche altro di cui preoccuparsi per l'accoglienza che gli riserverà il suo ex pubblico: i messaggi dedicatigli dopo i sorteggi sono solo un antipasto.

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