Donnarumma arrogante al cospetto di una domanda lecita: ecco gli errori che ha “dimenticato”
A Gigio Donnarumma vanno concesse una serie di attenuanti. Come la disponibilità messa in mostra presentandosi, da buon capitano, ai microfoni della TV di stato dopo una delle sconfitte più disonorevoli nella storia recente del calcio italiano. Oppure l'adrenalina ancora in circolo dopo 90 minuti di pura frustrazione calcistica. Ci sta, insomma, che il suo stato d'animo non fosse dei migliori durante l'intervista concessa a Tiziana Alla, inviata Rai, a pochi istanti dal fischio finale. Da qui a perdere il controllo a fronte di una domanda tanto ficcante quanto lecita ("Non è la prima volta che ti capita questo tipo di incertezza") però ce ne passa. Soprattutto quando la replica è un piccato "Quando mi è capitato?" che fa passare Gigio come uno scollegato dalla realtà.
Basta riavvolgere il nastro di pochi giorni per ritrovare un errore praticamente identico a quello che ha portato al gol di Werner contro la Germania. Siamo al quinto minuto di Inghilterra-Italia: i nostri avversari salgono bene in pressione, vanno ad interferire su tutte le possibili linee di passaggio verso i compagni e mettono in difficoltà Donnarumma. Il portiere del PSG casca nell'errore comune a tanti portieri in questo periodo storico votato alla costruzione del basso sempre e comunque: anziché rinviare lungo, tenta un ardito tocco di prima e regala palla ad Abraham, che viene contrastato efficacemente da Locatelli al momento del tiro. Altrimenti forse avremmo parlato anche sabato di un'altra partita.
È evidente il riferimento di Tiziana Alla a quella situazione di gioco. Una fotocopia di quanto accaduto a Mönchengladbach: la palla tra i piedi di Donnarumma, soluzioni di passaggio ben presidiate dai giocatori della Germania e l'incomprensibile tentativo da parte del nostro portiere di giocare comunque la palla corta verso un compagno. Stavolta, però, ci è andata peggio e l'errore è costato il 5-0 a firma di Werner.
Anche volendo comprendere la delicatezza del momento, in ogni caso, resta fuori luogo la reazione nervosa ad una sottolineatura sacrosanta. Quella appena finita per Donnarumma è stata una stagione costellata da sbavature, incertezze, persino papere in alcuni casi. Anche in Nazionale: nella triste serata in Irlanda del Nord rischiò di regalare la vittoria agli avversari con un’uscita maldestra fuori dalla nostra area. Errori che risaltano proprio perché commessi da lui: un fuoriclasse del ruolo, non certo l'ultimo arrivato. L'impressione è che le sue certezze siano state minate gradualmente, errore dopo errore, e siano deflagrate in mondovisione quando Benzema si è fatto beffe di lui per innescare la rimonta del Real Madrid sul PSG in Champions. Un ricordo che lo stesso Gigio forse non ha ancora metabolizzato, vista la risposta data a Tiziana Alla: "Quando mi è capitato? Col Real Madrid, col fallo?".
Imparare dagli errori, un concetto su cui lui stesso si è soffermato prima che l'intervista degenerasse, è sempre importante. A 23 anni, poi, diventa fondamentale. Perché Donnarumma indosserà la maglia azzurra così tante volte da togliere il record di presenze a Buffon, la maggior parte delle volte con la fascia al braccio, come stasera. Anche ai Mondiali, si spera, magari con l'obiettivo di portarci a vincerli. E lungo un percorso così lungo, e bello, non deve esserci spazio per l'arroganza.