Donnarumma a zero per la Juventus: Raiola a Torino, sul tavolo anche Kean
Succede che mentre il popolo calcistico è impegnato nel godersi una meravigliosa due giorni di Champions League, c'è invece chi lavora. E gli tocca anche andare in trasferta. Mino Raiola è volato a Torino, soggiornando al J Hotel. Sì, l'albergo della Juventus. Il club bianconero è ancora in ‘bolla', a causa dell'ultimo giocatore ancora non negativizzatosi, ovvero Federico Bernardeschi, quindi contatti diretti con la dirigenza bianconera non dovrebbero esserci stati, però è il segreto di Pulcinella che il procuratore italo-olandese abbia tanta carne a cuocere sul tavolo condiviso con la Vecchia Signora.
Raiola ha de Ligt e Bernardeschi in scuderia (oltre al giovane Wesley) e sta lavorando per far crescere la colonia bianconera. Il convitato di pietra del suo blitz a Torino è Gigio Donnarumma: il portiere del Milan e della Nazionale è al centro quasi di uno psicodramma in casa rossonera, con appelli di tifosi, allenatore e vecchie bandiere a scegliere il cuore invece dei soldi, mentre si avvicina sempre più velocemente la scadenza del suo contratto tra meno di tre mesi.
Con Raiola in mezzo, il cuore è un argomento che conta il giusto. Un pezzo da novanta come Donnarumma che può essere preso a costo zero – con annesse critiche a Maldini & co per essersi ridotti a questo punto – porta con sé l'opportunità di spuntare uno stipendio mostruosamente alto, assieme a commissioni per il suo agente non da meno. La Juventus c'è – non da adesso – ne parla con Raiola e sarebbe disposta a fare un'eccezione alla spending review in corso alla Continassa, visto che comunque si tratterebbe di un affare con pochi precedenti nel calcio di alto livello: prendere a parametro zero uno dei migliori giocatori al mondo nel suo ruolo, all'età di soli 22 anni.
Il Milan offre a Donnarumma 8 milioni a stagione, che di questi tempi sono tantissimi e significherebbero per lui diventare il secondo giocatore più pagato dell'intera Serie A dietro Ronaldo e alla pari di de Ligt, ma Raiola – forte della situazione contrattuale – ne chiede almeno 12. Cifra che in Europa il PSG sarebbe pronto a pagare sull'unghia. Ma il progetto ad ora è chiaro: in caso di rottura definitiva col Milan, la Juventus è in pole.
I rapporti tra la società bianconera e il procuratore del resto sono ottimi, motivo per cui da settimane è sul tavolo anche il possibile scambio tra i suoi due assistiti Bernardeschi e Romagnoli, e per cui Matthijs de Ligt è un pilastro intoccabile del presente e futuro della Vecchia Signora. Con Raiola la Juve apparecchiò 5 anni fa la clamorosa operazione Pogba, un affare da 105 milioni complessivi che fece contenti tutti (forse un po' meno, col senno di poi, il Manchester United), e non è un caso che anche il nome del ‘Polpo' sia finito nelle chiacchiere di mercato circa un possibile ritorno in bianconero, ovviamente a condizioni più favorevoli di quando aveva fatto il percorso inverso.
Un ritorno caldo, caldissimo, è quello di Moise Kean, l'altro nome – con Donnarumma – segnato in cima alla lista dei discorsi tra Raiola e la Juventus. Sacrificato due anni fa sull'altare delle plusvalenze, il 21enne attaccante vercellese è diventato velocemente grande al PSG e potrebbe strappare una maglia per i prossimi Europei. L'Everton, proprietario del cartellino, lo valuta non meno di 50 milioni: una cifra che a Torino non sborserebbero mai in tempi di pandemia e bilancio che sanguina, ma l'affare potrebbe farsi trovando la giusta contropartita, ovvero Merih Demiral. Lo scambio avrebbe anche la gradita benedizione di una plusvalenza di decine di milioni. Quanto all'ingaggio, tra amici ci si accorda. E Mino Raiola ad oggi è un buon amico della Juventus.
