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Mondiali di calcio femminile 2023

Domanda inappropriata ai Mondiali, la capitana del Marocco resta interdetta: la BBC si scusa

Una domanda sulla sessualità delle giocatrici del Marocco posta alla capitana della sua nazionale ha sollevato un polverone ai Mondiali di calcio femminile.
A cura di Marco Beltrami
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In occasione della partita dei Mondiali di calcio femminili tra Marocco e Germania, ha fatto discutere quanto accaduto in conferenza stampa. La capitana della formazione africana è rimasta interdetta dopo una domanda particolare che le è stata posta da un addetto ai lavori della BBC. Una situazione che ha spinto poi la popolare emittente a scusarsi con la giocatrice e con tutto il suo team.

Ghizlane Chebbak era intervenuta come da copione per parlare del match contro le ragazze teutoniche e rispondere alle domande su questo rappresentando la sua nazionale (sconfitta poi in maniera netta). Ad un certo punto però ecco che un cronista presentato come appartenente al World Service della BBC ha deciso di puntare su un altro argomento di tutt'altro genere: "In Marocco è illegale avere una relazione gay, ci sono delle giocatrici gay nella tua squadra e com'è la vita per loro in Marocco?"

La calciatrice è rimasta spiazzata da quelle parole e ha tradito il suo imbarazzo con il volto e con un'espressione spaesata. Un rappresentante della FIFA a quel punto ha avvertito il giornalista: "Spiacente, questa è una domanda molto politica, quindi ci limiteremo alle domande relative al calcio, per favore". L'uomo però noncurante dell'avvertimento ha insistito: "No, no, non è politica, riguarda le persone, non ha niente a che fare con la politica, per favore lascia che risponda".

A distanza di ore la BBC ha preso le distanze dall'operato del suo giornalista, che aveva messo a disagio la giocatrice marocchina e l'intero gruppo. Una situazione inevitabile visto che quanto accaduto in sala stampa aveva sollevato un polverone alimentando non poche polemiche soprattutto nel Paese africano. In una dichiarazione inviata a Sky News, l'emittente ha dichiarato: "Riconosciamo che la domanda era inappropriata. Non avevamo intenzione di causare alcun danno o disagio".

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