Djibril Cissé è stato condannato a otto mesi di carcere: accusato di abuso di beni aziendali
La vita dopo il campo per Djibril Cissé è piuttosto turbolenta e a tutte le vicende personali si aggiunge anche la condanna del Tribunale penale di Bastia a otto mesi di carcere: l'ex giocatore di Liverpool, Marsiglia e Lazio è stato accusato di abuso di beni aziendali e omissione di scritture contabili. Qualche tempo fa era stato rilasciato per evasione, frode fiscale e riciclaggio ma questa volta è stato sanzionato con il carcere e anche 20mila euro di multa, oltre che con la privazione del diritto di eleggibilità per tre anni.
Cissé condannato a otto mesi di carcere
L'udienza si è tenuta lo scorso 11 settembre e l'ex nazionale francese non era presente in aula: in quell'occasione il procuratore di Bastia Jean-Philippe Navarre aveva chiesto un anno di galera e addirittura una multa da 100mila euro. Cissé era sospettato di riciclaggio, abuso del patrimonio sociale e omissione di scritture contabili, anche se alla fine è stato ritenuto colpevole di aver commesso soltanto gli ultimi due reati.
Nel mirino della giustizia era finita la sua società, la SASU, posta in liquidazione coatta amministrativa nel 2020: il conto corrente associato è rimasto attivo, debitore di circa mezzo milione di euro e per questo l'ex giocatore è stato accusato di abuso del patrimonio, anche perché non ha mai dichiarato all'amministrazione fiscale questa somma. Da qui è nata l'accusa di riciclaggio e si è allargata a macchia d'olio, portando poi alla condanna per otto mesi di carcere che adesso dovrà scontare.
Cissé si era già dichiarato innocente, puntando sul fatto che fosse stato semplicemente un errore di organizzazione nelle fatture e non un vero e proprio tentativo di evadere il fisco. Ma le sue giustificazioni non sono state abbastanza valide per evitargli la galera e anche la multa.