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Disastro Genoa con Shevchenko in panchina: in cinque gare, un punto e un solo gol

La sconfitta nel derby contro la Sampdoria ha certificato l’incapacità attuale del tecnico ucraino di risollevare le sorti di una squadra che sembra condannata alla retrocessione.
A cura di Alessio Pediglieri
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Il derby di Genova è stato lo specchio attuale del Genoa di Shevchenko: una squadra incapace di gestire i 90 minuti a proprio vantaggio, in difficoltà nel disporsi in campo, in balia degli avversari. Le attenuanti ci sono e si rilevano nei tantissimi infortunati che ne hanno complicato le scelte ma l'assenza quasi assoluta di un gioco, di personalità e di mordente in una gara comunque a sé come lo è da sempre un derby, dimostra che le difficoltà sono tante e potrebbero diventare troppe, per chi sta in panchina.

Nessuno credeva nel miracolo e nemmeno che sarebbe bastato il nome di Shevchenko per raddrizzare la stagione. Ma tutti speravano almeno in un cambio di rotta, magari lento ma progressivo. E invece, da quando l'ex stella ucraina si è insediata al posto che era di Ballardini, tutto è finito peggio di come era iniziato. Con il derby della Lanterna sono cinque adesso le gare con Sheva allenatore e il verdetto è sconsolante: 1 pareggio e 4 sconfitte. Ma c'è di più: il gol siglato dal rientrante Destro contro i blucerchiati è il primo in assoluto dell'era Shevchenko che ha messo a frutto una sola rete subendone 10 in 5 gare.

Mattia Destro esulta: è suo il primo (e unico) gol del Genoa targato Shevchenko
Mattia Destro esulta: è suo il primo (e unico) gol del Genoa targato Shevchenko

Numeri da retrocessione, zona in cui il Genoa è oramai inchiodato da inizio dell'attuale campionato e con l'onta di rischiare di ricoprire l'ultimo posto dopo domenica sera, in base al risultato che otterrà la Salernitana: se gli amaranto contro la Fiorentina dovessero riuscire nell'impresa di vincere, scavalcherebbero i liguri di un punto. Attorno al Grifone c'è un clima sconsolante e sconsolato che si è riversato in campo. Solamente nei minuti finali, a derby già abbondantemente compromesso, c'è stata una sorta di reazione, ma senza la necessaria convinzione.

Il compito di Shevchenko, al di là dei risultati da riuscire ad ottenere in campo, adesso è soprattutto uno: cercare di ridare credibilità ad una squadra e ad una società che nel giro di pochi mesi ha cambiato prima la proprietà poi la guida tecnica. Entrando contemporaneamente in un tunnel da cui non riesce a vedere l'uscita, anche se – proprio a fine derby – la proprietà ha riconfermato di volere puntare proprio su di lui per un progetto a lungo termine.

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