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Diritti TV Serie A, 7 club scrivono al presidente Dal Pino: “Votiamo subito”

Mercoledì 17 febbraio la Lega di Serie A si riunisce in assemblea per discutere (ed eventualmente voare) sull’assegnazione dei diritti TV per il prossimo triennio 2021-2024. Alla vigilia dell’appuntamento sette società (Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli e Verona) hanno inviato una lettera al presidente, Paolo Dal Piano, spiegando perché è giusto concludere quanto prima la questione.
A cura di Maurizio De Santis
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Mercoledì 17 febbraio la Lega di Serie A si riunisce in Assemblea per discutere (ed eventualmente votare) sull'assegnazione dei diritti TV per il prossimo triennio 2021-2024. Sul tavolo ci sono le offerte presentate da DAZN e da Sky, una scelta che potrebbe segnare una svolta rivoluzionaria qualora la maggioranza qualificata dei club (occorrono 14 consensi su 20) propendesse per la piattaforma in streaming e il trasferimento dell'intero prodotto calcio sulla app. L'ultima riunione si era chiusa con un rinvio: non c'era ancora accordo tra le società sul modello di business da seguire per dare il via libera alla concessione.

Alla vigilia dell'assemblea si registra una novità: sette club (Atalanta, Fiorentina, Inter, Juventus, Lazio, Napoli e Verona) hanno inviato una lettera al presidente della Lega, Paolo Dal Pino, affinché si arrivi a una votazione al più presto, anche nella giornata di domani. La chiarezza della situazione e del quadro complessivo in materia permetterebbe anche ulteriori azioni, scelte a corredo. "L’assegnazione – si legge in un passaggio del documento – consentirebbe al partner assegnatario di attrezzare l’offerta commerciale, i format e canali distributivi con circa quattro mesi di anticipo sull’effettivo inizio delle attività, con ricadute positive per tutte le associate della Lega. Nonché, a quest’ultima, di avviare immediatamente una procedura competitiva per i pacchetti che non dovessero essere aggiudicati".

A condividere il contenuto dell'appello, sia pure con sfumature differenti e non direttamente, ci sarebbero anche Milan, Udinese e Cagliari. In buona sostanza la ragione è: evitare che ulteriori ritardi arrechino danni alla sussistenza dell'intero movimento. Capitolo chiuso il canale dei fondi di private equity? No, perché la porta per una nuova, eventuale trattativa resterebbe aperta.

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