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Dirigente del Wimbledon denunciato, inchiodato dalle intercettazioni: “Putt…, ti voglio morta”

Il direttore generale dell’Afc Wimbledon, Danny Macklin, è stato costretto alle dimissioni davanti alla divulgazione di alcune registrazioni-spia all’interno del suo ufficio. Frasi di inaudita violenza e sessismo nei confronti di Rebecca Markham, dipendente del club: “Non ho mai voluto uccidere nessuno, ma mi piacerebbe ucciderla”
A cura di Alessio Pediglieri
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Il calcio inglese è stato scosso in questi giorni da una nuova vicenda borderline, consumatasi nelle categorie inferiori e precisamente in League Two, dove milita il Afc Wimbledon.  Triste protagonista il direttore generale del club, Danny Macklin costretto alle dimissioni immediate dopo essere stato denunciato per violenza verbale nei confronti di una dipendente della società. Tutto attraverso una serie di registrazioni audio che hanno inchiodato il dirigente.

In 4a divisione inglese, la Football League Two, è scoppiato uno scandalo che ha visto coinvolti i vertici societari del Wimbledon, con il direttore generale obbligato a lasciare il proprio incarico dopo che sono state fatte ascoltare le intercettazioni a suo carico, ottenuto con registrazioni audio nascoste, mentre insultava pesantemente una dipendente del club inglese. Parole atroci e odiose che non hanno permesso a Macklin se non di lasciare il posto e a evitare ulteriore qualsiasi commento, mentre è scattata la denuncia a suo carico.

Gli audio registrati si riferiscono a diversi momenti, in cui Macklin ha apostrofato pesantemente Rebecca Markham, una dipendente del Wimbledon addetta alla vendita dei biglietti e responsabile dei servizi ai tifosi. "Puttana", "maledetta stronza" alcuni degli epiteti più feroci ripetuti dal direttore generale e poi ancora, "vorrei vederla morta, la butterei dalla finestra". Frasi ingiuriose indifendibili che hanno portato alla presa di posizione ferrea del Wimbledon a seguito di quanto fatto pervenire ai massimi vertici da Matthew Wells, un ufficiale addetto alla sicurezza.

Rebecca Markham, la dipendente del Wimbledon insultata con frasi sessiste e violente da Macklin
Rebecca Markham, la dipendente del Wimbledon insultata con frasi sessiste e violente da Macklin

Wells ha proceduto in modo autonomo, utilizzando microfoni nascosti dopo aver avuto il terribile sospetto che qualcosa non funzionasse nel verso giusto. Una di queste spie è stata piazzata nell'ufficio di Macklin allo stadio Cherry Red Records del Wimbledon, club del sud-ovest di Londra. L'ex militare, come ha poi raccontato al Times, ha deciso così di verificare direttamente la possibilità di abusi da parte del direttore generale nei confronti di una dipendente e quanto ne è uscito è stato sconcertante.

"Voglio davvero gettarla attraverso una fottuta finestra, la voglio morta… Non ho mai voluto uccidere nessuno, ma mi piacerebbe ucciderla. Santo cielo," dice in una registrazione in cui attacca verbalmente Rebecca Markham, insultandola ripetutamente. "Ciò che è stato detto sarebbe stato inaccettabile in qualsiasi momento ed è del tutto inappropriato", ha rivelato ancora al Times un dipendente del club che ha ascoltato l'intera registrazione. "Non potevo credere a quello che avevo sentito. Il modo in cui parlava di Rebecca era terribile" ha aggiunto lo stesso Wells al giornale. "Penso che il club abbia reagito in modo adeguato. Quando hanno avuto le prove, hanno agito rapidamente. Penso che Danny fosse molto sotto pressione al lavoro, ma questo non scusa i commenti".

Dopo che le dichiarazioni violente e sessiste di Danny Macklin sono venute alla luce, l'AFC Wimbledon ha condiviso sui propri social una dichiarazione ufficiale nei suoi confronti: "L'AFC Wimbledon si sforza di essere un club responsabile, inclusivo e moderno, posseduto dai tifosi [il 75% del club è di fatto di proprietà dei tifosi azionisti, ndr]. Come tale, si assume l'obbligo di agire correttamente e dare l'esempio molto seriamente. Tale comportamento non è tollerato e non è rappresentativo della cultura dell'AFC Wimbledon. Non appena siamo venuti a conoscenza della questione, abbiamo agito in modo appropriato, in conformità con le nostre responsabilità e valori, al fine di risolverla rapidamente".

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