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Dimarco non si sente un infame per l’esultanza in faccia a Henry: “È sport ed è bello anche per questo”

Nel tumulto delle emozioni capitano anche cose del genere, il giocatore dell’Inter si difende così: “Ai moralisti dico: criticatemi pure ma guardate tutto quello che accade in campo non solo quello che vi fa comodo, grazie. Ciao grandi”.
A cura di Maurizio De Santis
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L'esultanza di Federico Dimarco in faccia a Henry dopo il rigore sbagliato.
L'esultanza di Federico Dimarco in faccia a Henry dopo il rigore sbagliato.

L'esultanza di Acerbi e Dimarco in faccia a Henry del Verona ha scatenato una ridda di polemiche nei confronti dei calciatori dell'Inter per quel gesto che è sembrato una palese mancanza di rispetto. L'errore dal dischetto commesso in pieno recupero (100° minuto) ha blindato la vittoria dell'Inter (2-1) e quell'immagine tanto contestata è scivolata via sui titoli di coda di un match caratterizzato dalle proteste molto forti nei confronti del direttore di gara, Fabbri, e del Var per la valutazione di certi episodi (in particolare il mancato intervento per la scorrettezza di Bastoni su Duda che ha inficiato il gol del 2-1 dei nerazzurri).

Quel breve istante in cui tutto si mescola, disperazione ed esplosione di euforia, ha rappresentato l'ultimo fotogramma di una sfida intensa, che la squadra di Inzaghi ha fatto propria anche con un pizzico di fortuna. In quel frangente nemmeno il beneficio del regolamento avrebbe potuto aiutare l'Hellas: il rigore non era da ripetere nonostante il movimento anticipato di Sommer al momento della battuta dagli undici metri poiché non ha influito in alcun modo sull'esecuzione del tiro da parte dell'avversario.

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Di quell'attimo resta scolpita dalle immagini la reazione sopra le righe e la grande carica di adrenalina, lo sfogo di chi l'ha scampata bella e si lascia trascinare dalle emozioni di campo. E lo fa reagendo d'impulso generando sentimenti contrastanti. Con un messaggio condiviso su Instagram Federico Dimarco ha voluto spiegare perché lo ha fatto e soprattutto difendersi dalle accuse arrivategli addosso per (presunta) mancanza di sportività.

Ho esultato? Sì ho esultato e anche tanto. Senza insultare nessuno, senza gesti maleducati, ho gioito tanto per la vittoria, per lo ‘spavento' e per il pericolo scampato. È sport ed è bello anche per questo. Purtroppo è anche severo e crudele nei confronti di chi sta dall’altra parte. E mi spiace se tutta questa gioia mi sia esplosa istintivamente davanti a Henry che aveva appena sbagliato il rigore e io abbia esultato davanti a lui. Di pancia, sono sincero.

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Nel tumulto delle emozioni ci può stare che accada una cosa del genere. Lo stesso Dimarco comprende benissimo le obiezioni sollevate nei suoi confronti e quale effetto possa fare vedere certe immagini. Ma ci tiene a precisare che dietro quel gesto non c'è altro che una reazione impulsiva.

Qualcuno dirà che non è una cosa bellissima e probabilmente ha ragione, ma non volevo offendere nessuno tanto è vero che al fischio finale, ancora prima di festeggiare coi miei compagni, sono andato ad abbracciarlo. E la stessa cosa ho fatto negli spogliatoi dopo la partita con i miei ex compagni. Perché questo è lo sport. Si vince, si perde, si esulta, si piange e alla fine ci si abbraccia. Ai moralisti dico: criticatemi pure ma guardate tutto quello che accade in campo non solo quello che vi fa comodo, grazie. Ciao grandi.

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