“Difendere è un’altra cosa”: de Ligt ancora non ha capito come giocare nella Juve
"Difendere è un'altra cosa". A Ruud Gullit bastano poche parole per mandare in fumo un investimento da 85 milioni di euro (75 + 10.5 di oneri accessori) per avere uno dei giovani più interessanti nel ruolo: Matthijs de Ligt. La Juventus se ne innamorò dopo essere stata eliminata dalla Champions da quell'Ajax che insegna ai calciatori (reparto arretrato compreso) come giocare la palla quando ce l'hanno tra i piedi ma per il calcio italiano – e più ancora per quello di Allegri – la situazione è differente.
E il ‘tulipano' in bianconero non è ancora sbocciato, complice anche il momento negativo che stanno attraversando i bianconeri. Ha un ingaggio che, bonus compresi, arriva a 12 milioni netti a stagione (il più pagato nel club e in Serie A) ma nella testa del tecnico e nelle gerarchie di squadra viene (ancora) dopo Chiellini (37 anni) e Bonucci (34). "È un talento ma si deve dare una calmata. Non era mai stato sotto pressione da giovane – ha aggiunto Gullit nel corso del Giacinto Facchetti Awards – e adesso può imparare dai migliori. L’Olanda faceva giocare difensori che sanno giocare bene la palla ora c'è spazio per de Vrij e la differenza c'è".
Per Allegri parlare dell'ex Ajax – che lo eliminò dalla Champions League e provocò anche la reazione stizzita di Cristiano Ronaldo – è come pungere un nervo scoperto. Fa fatica a contenersi, evita di sbottare e fa il giro lungo… usando parole che spiegano bene qual è il livello di insoddisfazione nei confronti de Ligt, soprattutto se messo controluce rispetto ai colleghi di reparto più anziani. "È un giocatore ancora giovane, bravo – ha ammesso l'allenatore livornese dopo il pareggio contro il Milan – che può restare tanti anni alla Juve. E questo non c'entra col fatto che gioca una partita in più o una in meno".
In buona sostanza ne ha derubricato l'importanza, lo ha messo nel mirino assieme ad altri "giovani" come Chiesa, Kulusevski e Kean e ha lasciato un posto dietro le quinte al calciatore che alla Juve è costato un occhio della testa. Non è pronto per essere sotto i riflettori. Non è pronto per stare in prima linea. Non è pronto per un club come quello bianconero. E (forse) nemmeno gli piace visto che "Bonucci ha fatto una partita meravigliosa, così come Chiellini".